Foto: Radio Capodistria/Pausin
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Il Consiglio della Minoranza Italiana della Regione Istriana ha voluto celebrare anche quest'anno la Giornata del Ricordo e l'ha fatto con una seduta dedicata alle tragedie del passato che così drammaticamente segnarono il destino di queste terre. "L'intento è di aumentare la coscienza e la consapevolezza su fatti storici che ci riguardano e riguardano tutta la penisola", ha detto il Presidente dell'organismo Ennio Forlani. In nome dell'Unione Italiana, coorganizzatrice della serata, è intervenuto il Presidente dell'esecutivo Marin Corva. "Parlare dell'esodo è parlare delle nostre famiglie", ha detto soffermandosi poi sulla collaborazione intrapresa tra UI e Federesuli. Al Sindaco di Grisignana, Claudio Stocovaz il difficile compito di inquadrare il tormentato periodo storico che portò allo spopolamento di tutta l'Istria e colpì drasticamente l'entroterra buiese mentre l'esperienza della parte esiliata è stata portata - nella sua Piemonte e paese natale dei genitori - dal muggesano Franco Biloslavo. Da segnalare pure l'intervento della vice-presidente della Regione istriana, Jessica Acquavita che ha sottolineato "l'importanza di conoscere la nostra storia, di parlarne evitando strumentalizzazioni, consapevoli che l'esodo ha cambiato pure il nostro destino e ha rimodellato l'identità del territorio". L'assessore istriano alla cultura e territorialità Vladimir Torbica tra le altre cose ha dichiarato di apprezzare il coraggio di chi è rimasto poiché senza la componente italiana l'Istria non sarebbe quella che è. Durante la serata, seguita dai membri del Consiglio ma anche da un numeroso pubblico è stata presentata pure la mostra "Legami: Istriani dopo la seconda guerra mondiale". Del progetto, elaborato dal Museo Etnografico dell'Istria nell'ambito del programma di Europa Creativa sull'identità minacciata hanno parlato Marina Paoletić che ha contribuito nella realizzazione delle interviste e Duga Mavrinac, una delle curatrici dell'esposizione che racconta - come ha detto - destini, speranze, sogni, paure di chi ha vissuto l'esilio ma anche l'impatto che questo ha avuto su chi non vi è stato direttamente coinvolto.

Lionella Pausin Acquavita

Foto: Radio Capodistria/Pausin
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