Foto: Radio Capodistria/Dionizij Botter
Foto: Radio Capodistria/Dionizij Botter

Il decreto sul bilinguismo al centro del dibattito della CAN costiera, dopo che nelle scorse settimane sono state raccolte le osservazioni delle varie istituzioni minoritarie ed anche della base, con un dibattito pubblico lanciato online che ha raccolto, però, solo due interventi, uno da Pirano e uno da Capodistria.

Il redattore del decreto, nonchè segretario cella CAN costiera, Andrea Bartole ha spiegato che i cambiamenti al testo originale sono stati fatti da lui e dalla collega Vita Valenti apportando alcune minime variazioni di contenuto e correzioni soprattutto di ordine grammaticale ed ortografico.

Posizioni divergenti dei consiglieri riguardo gli importi delle sanzioni previste per il mancato rispetto del bilinguismo che alcuni considerano troppo alte ed altri troppo basse. Il consigliere Kristjan Knez ha proposto un sistema graduale, con ammonimenti iniziali e sanzioni pecuniarie, a quel punto anche importanti, se ci si dimostra recidivi. Bartole ha ricordato che parte della base nei dibattiti pubblici che si sono tenuti sul tema ha chiesto di sanzionare maggiormente, e quindi le multe proposte tengono conto anche di questo sentire. Tra l’altro l’ispettorato secondo lui si è dimostrato abbastanza elastico anche in passato e non dovrebbero crearsi situazioni spiacevoli.

Secondo il presidente della CAN costiera Alberto Scheriani il fatto che esista la minaccia di sanzioni severe può rappresentare un buon deterrente e può far sì che la gente rispetti finalmente le regole sul bilinguismo; e per questo si è detto assolutamente favorevole a questo tipo di modalità. Un problema, però , secondo i piranese, che coinvolgerà anche la minoranza che a sua volta sarà tenuta a rispettare il decreto.

In conclusione il documento è stato quindi approvato nell'ultima versione, alla quale saranno sicuramente apportate piccole variazioni successivamente quando la proposta di decreto sarà discussa nei vari consigli comunali, dove Scheriani ha detto di sperare che venga approvato entro la fine dell’anno.

Barbara Costamagna