Foto: Archivio personale
Foto: Archivio personale

scende in campo per il seggio specifico al Parlamento sloveno e dice di farlo "forte dell'esperienza maturata in questi anni". "Con grande entusiasmo ho deciso di candidarmi", ci racconta, "credo di aver acquisito relazioni, competenze, capacità che possono essere messe a beneficio della Comunità nazionale". D'altronde dice di poter contare su "rapporti con Zagabria, Roma e con il territorio" che potranno aiutarlo, se sarà eletto a Lubiana. "Ho tanta voglia di fare e di imparare", prosegue, "e sono abbastanza umile da capire che non posso sapere tutto". Perciò in questi giorni è andato a sentire le istituzioni del territorio "per capire meglio" la situazione. Un rapporto, quello con i connazionali che si prefigge di mantenere anche se verrà eletto, "per creare sinergia e fare in modo che la Comunità si possa esprimere sulle proposte che il parlamentare deve fare". "Tutti dobbiamo essere partecipi", rimarca Tremul, tanto da aver scelto di presentare i punti del suo programma utilizzando il plurale per sottolineare la sua volontà di coinvolgere i connazionali.

Negli incontri con gli elettori Maurizio Tremul ha deciso di presentare un programma in 23 punti, nei quali ha"cercato di sintetizzare con slogan, una proposta più articolata che sarà resa pubblica in altri contesti". Tremul ci tiene a sottolineare il suo modo di intendere il ruolo del parlamentare al seggio specifico, che lui descrive come un mediatore: "la voce non solo della Comunità nazionale, ma del territorio in generale".

Per prima cosa il candidato capodistriano punta "sul grande patrimonio culturale e linguistico italiano che bisogna difendere e tutelare attraverso tutta una serie di iniziative e azioni legislative e amministrative". Accanto a ciò ritiene necessario lavorare per l'applicazione del bilinguismo, che "deve diventare un diritto di tutti".

Esistono, poi, una serie di leggi da rivedere come quelle "sugli elenchi elettorali e sulle modalità di elezione dei deputati delle Comunità nazionali". Inoltre, per Tremul è necessario anche inserire nella nuova legge della RTV uno status particolare per i programmi italiani, oltre che ripristinare i vecchi toponimi con i santi e lavorare per formulare la legge quadro di tutela globale.

Logicamente un'attenzione particolare sarà data al mondo della scuola con interventi non solo edilizi ma anche di miglioramento della qualità dell'insegnamento.

Un punto al quale Maurizio Tremul tiene molto è la stesura di una strategia in campo culturale, in modo da articolare meglio le richieste da portare avanti a Lubiana nei prossimi anni. In questa sede sarà fondamentale anche far valere il lavoro già fatto riguardo la strategia economica incentivando con "finanziamenti a fondo perduto" l'imprenditoria della minoranza, in modo da creare così posti di lavoro in lingua italiana.

A coloro che lo accusano di essere da troppo tempo sulla scena politica e parlano della necessità di trovare un volto nuovo, Tremul ricorda che "nessuno dei tre candidati è nuovo". "Se ne può discutere", chiosa, "ma io credo di aver maturato competenze ed esperienze che possono produrre un risultato importante per la CNI, consentendo alla Comunità di svolgere un ruolo significativo ed attivo a Lubiana".

Barbara Costamagna