Foto: Radio Capodistria/Barbara Costamagna
Foto: Radio Capodistria/Barbara Costamagna

A Pirano già da tempo alcuni soci e membri dell’assemblea della locale Comunità degli Italiani hanno espresso pubblicamente il loro disappunto per le ultime decisione prese dai tre rappresentanti piranesi all’interno dell’assemblea dell’Unione Italiana. L’ultimo capitolo è stato scritto lo scorso gennaio quando sette consiglieri dell’Assemblea UI provenienti dalla Slovenia (tra i quali i tre di Pirano) hanno indetto la riunione della Consulta della UI di Capodistria, eleggendone il nuovo coordinatore.

Un’azione a sorpresa della quale nessuno era stato informato preventivamente, almeno a Pirano, tanto che la presidente della Comunità Fulvia Zudič ha voluto chiedere spiegazioni di ciò che sta accadendo a Dyego Tuljak, Daniela Ipsa e Alex Zigante. La Zudič ha detto, infatti, di provare "amarezza e delusione" per aver appreso dai media una scelta così importante e non dai diretti interessati; oltre che per dover assistere ad un imbarbarimento dei toni e dei modi di agire all'interno della minoranza, come dimostrerebbe secondo lei l'episodio del post pubblicato sulla pagina della Comunità lo scorso otto marzo con gli auguri di Maurizio Tremul che a causa di un'incomprensione ha scatenato un attacco a Daniela Ipsa (che si occupa della pagina Facebook che la CI condivide con la locale CAN) giudicato da parte dei presenti “pesante”, con parole "offensive" anche da parte dello stesso autore del messaggio. “In qualità di presidente”, ha dichiarato Fulvia Zudič ai nostri microfoni, "non sono d'accordo che su un social istituzionale vengano espressi commenti offensivi e con scritte che non sono molto educate" e per questo n'è ha voluto parlare anche se, in questa riunione voleva principalmente "ottenere delle informazioni dagli stretti interessati e capire cosa sta succedendo all'interno dell'Unione Italiana".

In realtà poche novità e spiegazioni sono state fornite a lei e agli altri membri dell'assemblea da Tuljak, Zigante e Ipsa che hanno solo ripetuto insistentemente che riunendo la consulta per la prima volta dal 1998 e nominando un coordinatore si è riportata l'Unione Italiana di Capodistria nella legalità. Tuljak, incalzato dalle domande di alcuni dei presenti, ha ricordato che loro in quanto rappresentanti nell'assemblea dell'Unione Italiana non sono tenuti a chiedere il parere di nessuno perchè rappresentano la Comunità, ma non rispondono ad essa.

I tre hanno fatto solo sapere che si è “trattato di un primo passo” al quale ne seguiranno altri non ben definiti, che potrebbero, però, essere più chiari già a partire dalla prossima seduta dell’assemblea dell’Unione Italiana. Al termine della riunione Tuljak e Zigante non ci hanno, però, voluto rilasciare dichiarazioni; mentre la Ipsa aveva già lasciato l’incontro tempo prima.

Barbara Costamagna