Foto: Radio Capodistria
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Per la maggioranza in consiglio l'Istria è una sola ed è indivisibile, per due consiglieri l'aggettivo slovena è necessario perché va differenziata questa parte della penisola da quella sotto giurisdizione croata e definisce quindi solo il territorio geografico e non l'appartenenza nazionale. Tutti concordi però nell'affermare che l'aggettivo è stato aggiunto senza l'intenzione di offendere o attaccare la comunità nazionale italiana. Il Consiglio comunale di Ancarano aveva dato luce verde alla proposta già lo scorso mese di novembre, non vi partecipò la rappresentante al seggio specifico e vicesindaca italiana Martina Angelini che in sede di Consiglio Can ha comunque ribadito la sua contrarietà alla denominazione Istria slovena, ma di essere lieta che il dibattito sulla questione si sia riaperto e che sicuramente alla fine la soluzione non piacerà a tutti.

Per la presidente Linda Rotter il progetto non è stato sufficientemente discusso. "Penso che tutto il problema non sia nato dal fatto che non è stato spiegato, forse non è stato argomentato e discusso in una cerchia un po’ più ampia. E magari si doveva prendere un po’ più di tempo e discutere più a riguardo per trovare una soluzione che veramente vada bene a tutti. Perché così è un dispiacere. Io penso che sia una cosa buona perché viene rivalorizzato il nome Istria perché tante volte si dimentica che anche qui siamo in Istria. Cercare il nome più adatto, anche se alla fine la risposta è molto semplice, per denominare questo nostro territorio è comunque molto importante. Avendolo discusso in un contesto troppo ristretto. è stato questo il problema, non il fatto che non sia stato argomentato bene, secondo me".

(ld)