Nel comunicato inviato alla nostra redazione si legge:

"Negli ultimi giorni Casa Tartini e la sua Comunità sono stati al centro di un vortice mediatico generato dalla diffusione di notizie parziali, contraddittorie e inesatte di cui è difficile comprendere lo scopo.

Senza entrare nella polemica riteniamo doveroso e corretto per i nostri soci e per il pubblico puntualizzare i fatti.

Il restauro di Casa Tartini avvenuto negli anni ‘80 con i fondi dello stato italiano e conclusosi nel 1988, è proseguito nel 2014 con il suo completamento grazie al contributo della Regione Veneto e della Comunità medesima. L’edificio comunque aveva bisogno di alcuni nuovi interventi riguardanti gli impianti e le sue facciate. L’ultimo progetto Interreg tARTini condotto con 6 partner di cui è capofila il Comune di Pirano e che ci ha permesso di eseguire i lavori di cui sopra, ha così contribuito a fare di Casa Tartini oltre che la sede dei suoi iscritti, dei suoi sostenitori e degli ospiti che frequentano le sue attività e le sue manifestazioni, anche un percorso museale nella casa natale, nella vita, nel tempo, nell’opera del grande musicista di cui porta il nome.

Il ruolo della CI G Tartini in questo progetto è stato quello di curare i lavori di restauro e ristrutturazione. Il compito del Comune di Pirano è stato quello di preparare e sostenere finanziariamente il Percorso museale. Per l’esecuzione del Percorso (testi, pannelli, grafica, contenuti, foto, ecc ) il Comune di Pirano, in conformità alle leggi vigenti, ha pubblicato la gara d’appalto e scelto in autonomia l’esecutore. Per la data dell’inaugurazione (organizzata dal Comune, capofila del Progetto), dettata dai termini del Progetto stesso, il vincitore della gara d’appalto ha installato i pannelli con i contenuti descrittivi del percorso museale (ahimè) soltanto la notte precedente l’inaugurazione ufficiale. Visto il risultato e di fronte all’inaugurazione oramai in corso, si è deciso di intervenire per il rifacimento completo di tutti i testi e del logo ad inaugurazione conclusa. (E chi ha avuto esperienze di questo genere sa che i termini sono tassativi e vanno rispettati).

L’Assemblea della CI, immediatamente convocata, ha deliberato come segue:
- Casa Tartini si chiama così. Eventuali traduzioni di ciò che rappresenta non sono necessarie ma possono apparire successivamente al logotipo ‘Casa Tartini’
- Tutti i testi presentati devono essere bilingui, italiano e sloveno, come prescritto dalla legislazione.
- Viene nominata una commissione per la verifica della redazione dei testi, per la produzione di immagini e per stilare uno specifico Regolamento per la concessione in uso di alcuni spazi di Casa Tartini.

Le delibere sono state inviate ai partner del progetto e a chi di competenza. Inoltre sono state inviate al vincitore della gara d’appalto le integrazioni e le correzioni dei testi che sostituiranno i precedenti sui pannelli del percorso.

Date queste circostanze si è ritenuto non opportuno aprire al pubblico il percorso museale. Continuano invece le attività dei nostri soci.

Ci auguriamo che in questo contesto sia comprensibile che il contributo del Comune è un atto di fiducia nei confronti di tutta la comunità italiana, ritenuta vera erede e custode di un patrimonio storico e culturale di grande valore. Fine ultimo del progetto è indubbiamente quello di diventare promotori di nuove iniziative che, ci si augura, in un prossimo futuro vengano implementate dalla comunità italiana stessa.

Sarebbe un peccato che un errore di percorso mal interpretato, sminuisca l’obiettivo finale e quello di cogliere e offrire nuove opportunità anche per le generazioni future".