Foto: Radio Capodistria/Barbara Costamagna
Foto: Radio Capodistria/Barbara Costamagna

Secondo l’ordine del giorno della Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” durante quest’ultima riunione del consiglio i due rappresentanti degli italiani di Capodistria all’interno dell’Assemblea dell’Unione Italiana, Gianfranco Stancich e Marco Orlando, avrebbero dovuto partecipare all’incontro per relazionare sulle loro attività nell’ambito della Consulta della UI di Capodistria e dell’Assemblea. “Un modo”, ha detto il presidente della Comunità Mario Steffè, “per potersi fare un’idea più precisa sull’operato dei due consiglieri”, che ha ricordato “non sono espressione diretta della Comunità” e quindi possono decidere “in piena autonomia”.

Purtroppo, nessuno dei due si è presentato e quindi non è stato possibile ascoltare la loro versione dei fatti. A spiegare il suo punto di vista è stato, invece, il presidente dell’Unione Italiana Maurizio Tremul, presente tra il pubblico, che è stato coinvolto nella discussione, esprimendo la sua posizione, che sicuramente è diversa da quella di almeno uno dei due rappresentanti capodistriani nell’Assemblea, che ha partecipato alla fantomatica riunione della Consulta che ha dato il via alla crisi.

Il consiglio ha voluto quindi dichiarare la sua apprensione per l’assenza dei due consiglieri e ha assunto una posizione condivisa, esprimendo viva preoccupazione per la situazione che si è venuta a creare all’interno degli organismi rappresentativi dell’Unione Italiana, con l'auspicio che al più presto venga trovata una soluzione volta a preservare l’unitarietà della UI in Slovenia e Croazia. I due consiglieri all’Assemblea sono, quindi, sollecitati ad agire nell’ambito delle loro prerogative a tal fine.

Nella stessa dichiarazione i consiglieri hanno tenuto a esortare i due ad implementare la comunicazione diretta con gli organismi della CI di Capodistria, invitandoli a informare il consiglio sul loro operato in tempi più brevi possibili.

Annunciata, in conclusione, la pubblicazione al più presto di un bando per trovare un gestore per il bar della Comunità.

Barbara Costamagna