Discussione - nonostante i pochi partecipanti - contraddistinta da interventi qualificati e concreti. Andrea Bartole, che presiede la CAN piranese, ha espresso delle perplessità su chi e sul come valuterà le proposte emerse in queste settimane:Ho paura che questo procedimento andrà per le lunghe ed ecco perché una delle mie idee di modifica è proprio quella di snellire gli organi dell’Unione Italiana, perché sono convinto che solo così si riuscirà ad essere più ricettivi e veloci nelle decisioni. Naturalmente bisognerà valutare bene come mantenere la rappresentatività delle Comunità degli Italiani nell’Assemblea”, ha affermato Bartole, contrario alla formazione di una cosiddetta seconda camera composta proprio dalle CI perché comporterebbe ulteriori lungaggini e difficoltà procedurali.
E se Ondina Lusa e Manuele Sorgo hanno auspicato una maggiore pubblicizzazione delle attività e una maggiore e più dettagliata informazione sulle decisioni concrete prese dagli organismi UI, anche Kristijan Knez si è soffermato sull’importanza della comunicazione: “Le informazioni andrebbero incanalate in un contesto unico in modo da renderne più semplice la fruizione”, ha affermato Knez auspicando inoltre una amministrazione UI più amica. “Non perché si faccia poco o perché siamo criticoni ma perché negli ultimi anni la mole di lavoro, le richieste, il carico burocratico è aumentato molto e quindi avere delle indicazioni immediate su come risolvere qualche faccenda gioverebbe molto a tutti i connazionali ma soprattutto a chi è a capo di quei sodalizi che vanno avanti grazie al lavoro volontario e alla buona volontà di tante persone”.
Il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, prendendo nota dei suggerimenti, ha ricordato che questa prima fase del dibattito pubblico si concluderà a fine ottobre e che le proposte avanzate in queste settimane e relative agli obiettivi e al ruolo che si vuole dare alla massima istituzione rappresentativa della CNI saranno sottoposte all’attenzione dell’Assemblea UI che avrà il compito di stilare un nuovo statuto che - a sua volta - sarà messo in discussione pubblica. “Anche questa sera sono stati posti problemi e aspettative, critiche che non sono attacchi e suggerimenti a conferma, una volta in più, della volontà registrata in tutti i dibattiti e che è quella di essere ascoltati e resi partecipi, di essere informati sulle cose che si fanno e di poter contribuire alla realizzazione delle attività, la volontà di avere gli italiani ancora più protagonisti nella gestione della nostra Unione Italiana”, ha affermato Tremul.

(lpa)

Foto: MMC RTV SLO
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