La Comunità degli italiani di Capodistria celebra i trent'anni di attività e per l'anniversario si regala una mostra, "Segni di carta sul muro (1993-2023)": tre decenni ripercorsi attraverso i manifesti che hanno scandito la lunga serie di eventi culturali, artistici e di aggregazione sociale organizzati dalla "Santorio Santorio" nel corso di questi anni. Una originale retrospettiva imbastita dal sodalizio con la consapevolezza di costuire un tassello importante del panorama culturale cittadino.

Il presidente della Comunità, Mario Steffè: "In questa mostra emerge un percorso creativo tra arte e cultura che perdura da un trentennio, attraverso una forma di comunicazione che ha molto a che fare con l'espressione artistica, l'arte applicata e la grafica. Ci è sembrato giusto celebrare questi trent'anni con il manifesto, un mezzo espressivo e comunicativo ormai desueto ma efficace dal punto di vista visivo e che sconfina nell'espressione artistica vera e propria".

Nell'arco di un trentennio la "Santorio Santorio" ha collaborato con numerossissimi enti ed istituzioni, non solo a livello locale ma anche regionale, nazionale e internazionale, e ha ospitato più di un migliaio di artisti e personalità della cultura provenienti in grande misura dall'Italia e dalle file della Comunità nazionale italiana.

Ancora Steffè: "I protagonisti? Sicuramente ci sono stati grandi eventi organizzati dalla Comunità. Non va tuttavia dimenticata tutta una piccola folla di creativi connazionali ai quali si è cercato di dare il giusto spazio ed espressione, insieme ad eventi di aggregazione sociale, per dare corpo a una proposta quanto più completa e in grado di soddisfare i diversi interessi dei connazionali e di un'utenza più allargata".

 Il celebre stilista Ottavio Missoni, ospite a Capodistria nel 2012; foto Igor Opassi
Il celebre stilista Ottavio Missoni, ospite a Capodistria nel 2012; foto Igor Opassi