Come confermato dal presidente UI, Maurizio Tremul prevista un’audizione - poco dopo le 11 - alla Commissione affari esteri e comunitari della Camera dei deputati del Parlamento. Alla presidente, Marta Grande e colleghi gli esponenti CNI torneranno a ripetere problemi e aspettative della minoranza con in primo luogo la questione satellite di RTV Capodistria.

Un problema - che abbiamo avuto modo di testimoniare - era già stato illustrato alla Grande nel corso della sua visita del 30 luglio scorso a Capodistria, dove aveva detto tra l’altro “di avere avuto visione dell’eccellente lavoro portato avanti dalla nostra minoranza nel mantenimento della lingua e della cultura italiane in queste terre e di aver compreso bene le esigenze e necessità presentate che si cercheranno ora di risolvere”.

Naturalmente è da presumere che quello istituzionale alla Camera dei deputati non sarà l’unico colloquio che la delegazione CNI avrà nella sua trasferta romana. Anche se non sono forniti altri dettagli i rappresentanti dell’Unione Italiana che detengono stretti contatti con i rappresentanti di tutte le forze politiche dell’arco parlamentare avranno sicuramente incontri. Va detto che a Roma, il presidente UI, Maurizio Tremul sarà accompagnato dal deputato italiano e vicepresidente del parlamento croato, Furio Radin, dal deputato italiano al Parlamento di Lubiana, Felice Žiža nonché da Marko Gregorić, vice presidente della Giunta esecutiva UI responsabile dei settore mass media.

E sempre martedì prossimo la questione satellite - che interessa pure la minoranza slovena del Friuli Venezia Giulia perché oscurati pure i programmi che la redazione capodistriana in lingua slovena produce per i propri concittadini in Italia - sarà discussa pure a Lubiana. Ne parlerà la Commissione per i programmi per gli sloveni nei paesi contermini della Radio Televisione slovena. In questo contesto va ricordata la posizione dell'Ufficio governativo per gli sloveni nel mondo che rileva l’obbligo costituzionale di Lubiana a garantire - indipendentemente dalla consistenza numerica - informazione alla propria minoranza all’ estero e rileva che questo compito è stato assegnato proprio alla Radio televisione slovena. In pratica - ricordiamo - sono i programmi sloveni del centro regionale RTV Koper - Capodistria a fornire questo servizio.

Da qui la preoccupazione espressa in questi giorni pure dalle due associazioni rappresentative degli sloveni in Italia: SKGZ, l’Unione culturale-economica sloveno e l’SSO, la Confederazione delle organizzazioni slovene, infatti, oltre che ad esprimere solidarietà alla Comunità nazionale italiana rilevano che si va a colpire un’istituzione che unisce le due minoranze e che fa da ponte tra loro e le rispettive nazioni d’origine.

Lionella Pausin Acquavita

Foto: EPA
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