"Attraverso le donne scrittrici e poetesse, che anche numericamente prevalgono - e già questo è un dato importante - ho voluto richiamare l'attenzione dei lettori dello Stivale su quella che io ho sempre chiamato la Piccola Italia rimasta sulla sponda orientale dell'Adriatico, che ha una letteratura veramente sviluppata, perché la cultura - e la cultura letteraria in particolare - è davvero il nostro fiore all'occhiello. Questo è stato il mio obiettivo". Giacomo Scotti, autore fra i più rappresentativi della minoranza italiana dell'Istria e di Fiume, che prossimo a compiere novantadue anni non ha perso il gusto di scrivere e di raccontare, introduce così il suo nuovo libro, uscito a Trieste, "Sei più cinque donne con la penna in mano", una galleria di undici autrici corregionali che hanno lasciato un segno nella narrativa o nella poesia degli ultimi decenni. Sfilano tra le pagine del volume i nomi, ai connazionali dell'Istria ben noti, di Anita Forlani, Ester Barlessi, Isabella Flego, Nelida Milani Kruljac, Adelia Biasiol e Laura Marchig, cui si aggiungono alcune altre voci femminili, di autrici esodate (o emigrate) in Italia "ma senza rompere i contatti con la terra d'origine, e mostrando un atteggiamento di comprensione verso i rimasti", un aspetto questo che sta molto a cuore allo scrittore fiumano: Marisa Madieri, indimenticata autrice di "Verde acqua", Serenella Zottinis e Kenka Lekovich, tutte di Fiume, e poi ancora Livia Cremonesi e la zaratina Liana De Luca. Di ciascuna autrice il volume propone un profilo e un'ampia scelta di testi, come questi versi della dignanese Anita Forlani che Giacomo Scotti, scrittore, saggista, traduttore, studioso di storia contemporanea e di tradizioni popolari, ma soprattutto poeta, ha voluto regalare agli ascoltatori di Radio Capodistria: "Tanti volti ridenti / in questa terra / ho veduto (...)". (ornella rossetto)