Gianfranco Siljan iniziò a collaborare con Radio Capodistria tra la fine degli anni Sessanta e l'inizio degli anni Settanta e vi rimase fino alla pensione nel 2002. Curò diverse trasmissioni, tra cui ricorderemo "Su e e zo per le contrade" e intervistò grandi personaggi dello spettacolo e della cultura italiana.

Estrapoliamo un passaggio della lunga intervista che Gianfranco Siljan rilasciò nel marzo del 2019 per lo speciale sui 70 anni di Radio Capodistria, "70 voglia di Radio - memorie sonore di Radio Capodistria" in cui racconta proprio dei suoi esordi ai nostri microfoni. (qui il link per ascoltare il frammento audio).

"Si, era la fine del Sessanta, gennaio del Settanta, quando sono arrivato a Capodistria da Firenze per insegnare a scuola, già lo facevo prima di andare a Firenze, e una collega di Radio Capodistria è venuta a farmi un'intervista. Ascoltata l'intervista ha notato una voce che poteva andar bene al microfono ed ecco che mi hanno invitato a fare lo speaker, il tapabuz, come dicono i francesi (..ride) per quando qualche speaker ufficiale mancava. Questo è andato avanti per alcuni anni, scuola e speakeraggio, fino a quando il direttore di Radio Capodistria Miro Kocjan mi invita e mi offre il posto di redattore responsabile alla culturale. Ma - ho detto - avevo già 10 anni di insegnamento e siccome sono molto convinto dell'idea del grande pedagogo sovietico Makarenko che un insegnante non deve rimanere a scuola più di tanti anni perché c'è questa differenza enorme tra l'allievo e il docente, così che ho detto al direttore - fatto 10 anni di insegnamento posso venire alla Radio e sono andato e da lì fino alla pensione. Ho fatto un mestiere straordinario, quello del giornalista che mi ha consentito di avere incontri di una grandezza enorme. Uno lo tengo sempre in memoria: Renzo Arbore! Quando ha saputo che gli faccio l' intervista per Radio Capodistria, ah?... mi ha detto ...Radio Capodistria, tu sai che quando io e Boncompagni presentavano qualche novità alla RAI e quelli ce la rifiutano., dicevamo, ah,beh, allora la portiamo a Radio Capodistria! Ecco, tanto per dirti la fama che aveva il nostro mezzo in quel periodo." (ld)

Foto: Radio Capodistria/Alberto Cernaz
Foto: Radio Capodistria/Alberto Cernaz