Ieri sera la sala maggiore della Comunità degli Italiani di Sissano era affollatissima per la festa del 70.esimo anniversario della sua nascita. In prima fila la signora Anita Giudici,che, all'epoca 16.enne, fece parte del comitato di fondazione. Anche Sissano purtroppo venne profondamente segnata dall'esodo: dai 1.400 abitanti, quasi tutti di nazionalità italiana del periodo anteguerra, ne rimasero solo 400, e oggi i soci effettivi della Comunità sono 450. I dati sono stati esposti dal presidente della Comunità degli italiani Paolo Demarin, protagonista anche dell'iniziativa dello scoprimento di una targa alla memoria del professor Antonio Borme.
''E' stato il promotore della trasformazione dei meri Circoli italiani di cultura in Comunità, che sono associazioni con finalità non solo culturali ma anche di rappresentatività e di ordine politico, con in primo piano la battaglia per l'autonomia" spiega Demarin, e aggiunge: "Posso dire che i suoi insegnamenti e ragionamenti sono tutt'ora attualissimi''. Borme è stato rievocato con toni sentiti ed emotivi da uno dei suoi più validi collaboratori, il professor Giovanni Radossi, uno dei fondatori e direttore per oltre 50 anni del Centro di ricerche storiche di Rovigno.

Per la festa di compleanno la Comunità ha preparato uno spettacolo di canti, balli, recite con ampio spazio al tipico idioma istrioto locale. Numerosi gli ospiti e le autorità presenti in sala, tra cui il Console generale d'Italia a Fiume Paolo Palminteri, i vertici dell'Unione Italiana, la vicepresidente della Regione istriana Giuseppina Rajko, il Presidente del Consiglio della Minoranza italiana della regione Gianclaudio Pellizzer e Marko Ravnić, sindaco di Lisignano, del cui territorio Sissano fa parte.
Valmer Cusma

Foto: Glas.Istre
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