Foto: Radio Capodistria
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Il Faro di Pirano si è riempito di storia, arte e ricordi, nella cornice di un tramonto caratteristico della cittadina costiera. Una mostra che ha portato il pubblico indietro nel tempo, negli anni ’60, quando si celebravano le motociclette della Tomos, e che ha messo in esposizione delle fotografie d’epoca, esclusive. Abbiamo parlato con uno dei curatori, Stevo Vujič, presidente dell’Associazione Tomos, che ci ha spiegato in che modo è stata preparata la mostra. “Si comincia da Črni Kal fino ad arrivare a Pola. Ci sono tutti questi motorini nei luoghi più rappresentativi dell’Istria, con le modelle vestite secondo la moda di quegli anni. Questa mostra non espone solo i motorini, ma anche come si viveva quella volta, la moda e le donne. Sarà una sorpresa per tutti quelli che mi conoscono, come l’ultima esposizione che abbiamo fatto al Magazzino Libertas di Capodistria, che ha avuto un gran successo.”

Foto: Radio Capodistria
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Le fotografie hanno tirato fuori tanti ricordi, come ci ha raccontato la presidente della Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” di Pirano, Fulvia Zudič. “Tutti i miei coetanei usavano i motorini per andare a scuola, per uscire la sera, perché una volta si usciva di più. Ma Stevo ci ha portato anche altro: dei fuoribordo, che sono questi motorini, o motori, che usavamo nelle barche; infatti, i nostri genitori utilizzavano molto le barche, per andare al mare, in spiaggia. Insomma, qui abbiamo un pezzo di storia”.

Foto: Radio Capodistria
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Il Faro di Pirano, una delle principali attrazioni della città, ha accolto non solo connazionali e vecchi amici e conoscenti della Tomos, ma anche turisti, che incuriositi hanno dato un’occhiata alle fotografie d’epoca. Presente all’inaugurazione anche Andrea Bartole, presidente della Can di Pirano, che si è detto orgoglioso di poter dar spazio all’esposizione di queste fotografie. “Questa mostra, che riguarda il marchio Tomos, rappresenta qualcosa in più del solo marchio perché in questo territorio ritrae un pezzo di storia. Sicuramente qualcuno di noi conosce la Tomos, qualcuno ci ha lavorato e usato questi motorini o anche i motori fuoribordo, e quindi fanno parte di tutta la nostra storia del secondo dopoguerra fino ai giorni nostri. Per questo per noi è un orgoglio poter rappresentare con questa mostra fotografica un pezzo di storia di questo territorio”.

B.Ž.