Foto: Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria

Si è concluso con saldo positivo il 2023 per la Can di Capodistria, fondo che in parte verrà utilizzato per un rimodernamento dei mezzi tecnologici, come computer e stampanti. L’anno scorso, come ricordato, sono state promosse attività culturali, sportive, d’informazione, editoriali ed economiche, periodo che è stato segnato da importanti iniziative, tra cui il trentesimo anniversario del Giardino d’infanzia Delfino Blu e il settantesimo della Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” di Capodistria, com’è stato riportato dal vicepresidente della Can Damian Fischer, il quale ha presieduto la riunione vista l’assenza giustificata della presidente Roberta Vincoletto. All’ordine del giorno anche la richiesta di parere in merito alla candidata Helena Maglica per la nomina a Preside della Scuola elementare “Pier Paolo Vergerio il Vecchio” di Capodistria, la quale ha avuto responso positivo. Questione che ha aperto una breve discussione circa la necessità di una maggiore collaborazione tra l’istituto scolastico e la CI di Capodistria, oltre all’organizzazione di attività didattiche per gli studenti in lingua italiana. Luce verde anche per il Tariffario per InForma, periodico d’informazione della Can di Capodistria per il 2024.

Punto cruciale della riunione la problematica delle tabelle con i toponimi poste nel Centro storico del Comune città di Capodistria. Damian Fischer ha fatto un punto della situazione, annunciando che a riguardo è previsto un incontro tra i rappresentanti della Comunità nazionale italiana e della Commissione comunale per la toponomastica con la ministra della Cultura Asta Vrečko.
“Ho presentato lo stato attuale, per quanto riguarda le targhe con gli odonimi storici aggiuntivi nel Comune di Capodistria, in particolare all’impasse nel quale siamo arrivati, un continuo rimbalzo di ricorsi con l'Ispettorato per la cultura e i media di Lubiana, che fa parte del ministero della Cultura. Si è arrivati a un punto, oserei dire quasi di non ritorno, ci aspettiamo che ormai solo un intervento politico possa risolvere la situazione. Nell'ultima comunicazione che è arrivata al Comune sono stati ancora più pesanti le tesi a sostegno del fatto che vadano tolte le targhe, o sostituite con delle nuove che recano le diciture in lingua slovena prima dell'utilizzo della lingua italiana, con la traduzione di tutti i termini, e anche graficamente deve essere dato maggiore risalto alla lingua slovena. In questo incontro con la ministra Vrečko capiremo se c'è ancora possibilità di manovra, perché al momento non siamo più tanto speranzosi di riuscire a risolvere la cosa.”

B.Ž.