Bruno Orlando Foto: Archivio personale/Stefano Lusa
Bruno Orlando Foto: Archivio personale/Stefano Lusa

Desidero informare i miei connazionali, che mi avevano invitato a ricandidarmi per le elezioni al seggio specifico al Parlamento sloveno, che dopo una mia seria valutazione, ho deciso di non farlo per motivi personali”. Con queste parole "l’ex candidato" Bruno Orlando (così si definisce) ha ribadito il suo disimpegno a favore di Maurizio Tremul che ha deciso di sostenere "assieme a Ondina Gregorich Diabaté ed agli altri compagni del gruppo ‘Unitarietà- Insieme’”. “Dopo aver avuto più di un incontro con Ondina e Maurizio, mi sono convinto che la migliore scelta per il nostro gruppo minoritario è Tremul”, spiega Orlando che lo definisce un “avversario” nella scorsa tornata elettorale con il quale, però, già all’epoca era riuscito “sempre” a dialogare.

Molti i punti "convergenti" anche in questa occasione sia per quanto riguarda la visione di “sviluppo della Comunità Nazionale”, sia per quanto riguarda il bisogno “di trasparenza, di coinvolgimento, di dialogo e di onestà”, che già quattro anni fa Orlando dice “di aver denunciato come carenti e spesso anche del tutto assenti nel lavoro delle nostre istituzioni e dei nostri rappresentanti”.

L’Istria come nostro spazio comune e l’Unitarietà come principio fondamentale e di forza nei confronti delle Istituzioni Statali e Locali devono essere alla base del nostro impegno quotidiano, se non vogliamo diventare solo una presenza folcloristica del territorio”, asserisce Orlando; che palesa la sua adesione al gruppo di opinione “Unitarietà-Insieme” “composto”, secondo lui, “da connazionali di diverse estrazione sociale, religiosa e politica”, che “dimostrano” che “con il dialogo, con il confronto sui contenuti, con il rispetto reciproco si può giungere a delle soluzioni accettabili per tutti”. Una caratteristica che Orlando ritiene appartenere anche a Maurizio Tremul; un candidato, conclude, che se eletto saprà “operare per i nostri interessi senza insabbiarsi nei giochi politici di alcun partito, pur dialogando con tutti”.

Barbara Costamagna