L'Unione Italiana si prepara per il censimento della popolazione in Croazia, in programma quest'autunno, nei mesi di settembre e ottobre. L'obiettivo è non soltanto sensibilizzare i connazionali sull'importanza di dichiararsi italiani, ma anche quello di contribuire fattivamente a uno svolgimento quanto migliore del rilevamento. In quest'ottica il presidente dell'Unione Italiana Maurizio Tremul e il presidente della Giunta esecutiva dell'Unione Marin Corva, hanno avuto un incontro a Zagabria con la direttrice dell'Istituto statale di statistica, Lidija Brković, e i suoi collaboratori. Il colloquio ha avuto luogo su invito del vicepresidente del Sabor e deputato al seggio specifico della minoranza italiana, Furio Radin, che ha anche partecipato all'incontro. La riunione è stata dedicata alla disamina dei dettagli del prossimo Censimento.
In questo periodo l'Istituto nazionale di statistica, organizzatore del Censimento, è impegnato a ingaggiare i rilevatori e i controllori che dovranno attuare sul campo il rilevamento della popolazione. In quest'ambito è importante anche la presenza delle minoranze nazionali quale garanzia di uno svolgimento quanto più corretto e tranquillo del Censimento, che si terrà dal 13 settembre al 17 ottobre 2021.
Nel caso della Comunità Nazionale Italiana i riflettori sono puntati soprattutto su due quesiti di fondo: l'appartenenza nazionale e la madrelingua. In base alla legislazione croata diversi dei diritti di cui godono le minoranze dipendono dai dati del rilevamento della popolazione, ovvero dal numero degli appartenenti alle singole etnie. Nel caso della Comunità Nazionale Italiana il grosso dei diritti è sancito da Leggi, Statuti delle autonomie locali e regionali e accordi internazionali. Ciononostante l'esito del rilevamento della popolazione è tutt'altro che ininfluente. Ecco perché l'Unione Italiana e le altre istituzioni dell'etnia si sono impegnate già da tempo in questa direzione.

Dario Saftich/Voce del Popolo

Foto: Archivio personale
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