Felice Žiža e Maurizio Tremul Foto: Il mandracchio
Felice Žiža e Maurizio Tremul Foto: Il mandracchio

Sempre più probabile uno scontro Tremul – Žiža per la successione di Battelli. Le voci di un possibile testa a testa tra il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italia e il vicesindaco italiano di Isola si fanno sempre più insistenti. In questi giorni l’argomento è stato al centro di un incontro informale dei vertici della minoranza italiana in Slovenia a cui avrebbero presenziato anche i due potenziali contendenti. I due si rivedranno prossimamente, per cercare eventuali convergenze, anche se per ora appare difficile che qualcuno possa fare un passo indietro.

Quello di cui tutti si rendono conto, comunque, è che la battaglia appare più incerta che mai e che gli esiti potranno essere tutt’altro che prevedibili. Da una parte si vorrebbe evitare uno scontro tra big della minoranza, ma dall’altra c’è chi si compiace di fronte alla prospettiva di un testa a testa simile a quello che nel 1990 vide Roberto Battelli imporsi per un pugno di voti sul piranese Sandro Kravanja.

Per ora la leadership minoritaria non pare intenzionata a prendere posizione, anche se al momento l’ago della bilancia sembrerebbe leggermente propendere a favore di Tremul, ma i giochi sono tutt’altro che fatti. Le tesi restano da settimane sempre le stesse: da una parte c’è chi vorrebbe mandare a Lubiana Žiža, precisando che la presenza di Tremul sarebbe indispensabile in Unione come garanzia per l’Unitarietà della Comunità nazionale italiana, mentre dall’altra si pensa che l’esperienza di Tremul sia quanto mai necessaria in parlamento.

Intanto non mancano indiscrezioni su altri possibili candidati con importanti sostegni, che però per ora rimangono in secondo piano. Il più accreditato tra gli outsider sarebbe il consigliere comunale capodistriano, Damian Fischer, a cui sarebbe stata chiesta la disponibilità. Lui precisa che non ha alcuna intenzione di scendere in campo, ma non nega un certo interesse per l’incarico, che però reputa prematuro, soprattutto in virtù del bagaglio di esperienze politiche che sarebbero fondamentali per poter assolvere con successo a questa funzione.

Resta nelle retrovie, Alberto Scheriani, che punta alla riconferma alla guida della Can Costriera. Al momento, però, non gli sarebbe arrivata nessuna rassicurazione. Troppo presto, è stato detto, per discuterne. L’incognita resta Pirano, da dove non dovrebbe arrivare nessuna candidatura con imprimatur istituzionali per le elezioni politiche, che guarda con maggiore interesse alla presidenza della Can Costiera. I piranesi pensano di aver dato un grosso apporto in questo mandato, soprattutto all’elaborazione della strategia economica della CNI e perciò, dopo aver lasciato per decenni la presidenza prima ad Isola e poi a Capodistria, potrebbero chiedere di prendere in mano le redini della Costiera. In sintesi solo nel caso in cui Pirano non riesca o non voglia esprimere un candidato, Scheriani potrà dormire sogni tranquilli.

Per ora, comunque, tutto il dibattito sembra incentrato sui nomi da mettere nelle varie caselle in vista delle elezioni politiche ed amministrative, mentre non si è ancora cominciato a parlare di politica vera e propria.