Foto: BoBo
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Gli attivisti del Sindacato della scienza, di quello delle scuole medie superiori e di “Preporod” non desistono. Il grande raduno di protesta, inizialmente previsto per dopo Pasqua ma cancellato a causa della morte del Papa, si terrà il 9 maggio prossimo. Alla base della protesta-come noto- rivendicazioni salariali ma anche una generale insoddisfazione sulla posizione di insegnanti e professori rispetto a quello degli altri dipendenti del settore pubblico. Elencando quanto è stato fatto nell’ultimo decennio per migliorare lo status materiale e immateriale del mondo scuola, il ministero all’istruzione ritiene ingiustificate le ragioni dello sciopero. “Dal 2016 in qua gli stipendi sono aumentati dall’ 80 al 100 per cento ed oggi la paga media nel settore – a seconda dell’anzianità e categoria- va dai 1.600 ai 2.100 euro”, fa sapere il dicastero, ma i sindacati replicano che il governo mente su tutta una serie di dati e reclamano soprattutto una revisione dei coefficienti salariali. Raffica di critiche pure alla decisione sulla perdita del diritto di retribuzione per le ore di sciopero. “Un gesto intimidatorio che mette in difficoltà i dirigenti scolastici e che limita il diritto alla protesta ma che nel contempo dimostra i timori dell’esecutivo che preferisce chiudere gli occhi ed ignorare la grande insoddisfazione che contraddistingue il settore scolastico”, dicono i sindacati sicuri che “se da una parte, questa possibilità scoraggerà diversi manifestanti dall’altra provocherà delusione e rabbia e quindi maggiore partecipazione.” Per il 9 maggio prossimo - aggiungono - arriveranno a Zagabria una cinquantina di autobus provenienti da ogni parte del paese.

L.P.A.