Atmosfera di festa per l'apertura ufficiale della rinnovata sala di lettura della Biblioteca centrale di Capodistria, uno spazio ritrovato collocato al primo piano della storica sede di Palazzo Brutti. Ricavata liberando un'area prima occupata dagli scaffali con i libri destinati al prestito, ora trasferiti al piano terra, la sala di lettura è stata progettata - ha detto nel corso della breve cerimonia inaugurale la direttrice della Biblioteca Luana Malec - "come uno spazio modulare, flessibile e accogliente, capace di adattarsi a molteplici esigenze, dallo studio silenzioso alla lettura rilassata, dalle conferenze ai dibattiti, dai laboratori creativi e digitali agli incontri con l'autore, ai circoli di lettura e ad altri eventi aperti a tutti".
Ricca è la collezione di quotidiani e riviste, che contempla anche diverse testate italiane, tra giornali locali e periodici come Espresso e Panorama e varie riviste femminili, compresa - una curiosità - Mani di fata. Si tratta di un servizio offerto in particolare alla fascia di utenti più anziani, che restano a differenza dei giovani affezionati al cartaceo, chiosa ancora la direttrice, che nel suo intervento ha voluto rivolgere un ringraziamento al Comune Città di Capodistria, senza il cui concreto sostegno il riallestimento della sala di lettura - costato in tutto 30 mila euro -, non si sarebbe potuto realizzare.
A esprimere soddisfazione è stato nell'occasione anche il vicesindaco Mario Steffè, che ha parlato della nuova sala come di un'oasi di conoscenza, incontro e apprendimento aperta a tutte le generazioni. "La biblioteca, e il modo di fare biblioteca - dice Steffè a Radio Capodistria - è molto cambiato in questo ultimo periodo. La biblioteca non è più soltanto un deposito di libri, ma è diventato un luogo aperto a tutte le esigenze più attuali, quelle di collegare cioè diversi gruppi d'interesse della società in uno spazio polifunzionale, aperto anche alle nuove tecnologie e a un approccio intermediale. Quindi non solo un luogo di consultazione e di prestito di libri, ma anche uno spazio di convivenza e di scambio di esperienze".
