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Ci piace pensare che la Giornata del Ricordo dell’ esodo e delle foibe sia oggi, come non mai, un importante momento di riflessione che unisce, che tesse insieme vite e racconti di un territorio fino a ieri lacerato e oggi a rischio di nuove divisioni e conflitti. Questa settimana la Commissione europea ha presentato la nuova strategia europea di allargamento dell’ Unione e ha invitato Lubiana e Zagabria a risolvere l’ assurdo e inutile contenzioso confinario, che rischia di compromettere tutto il processo. Direte che non centra niente con il Giorno del ricordo. Ma anche si, perché è solamente aprendo gli spazi che si possono trovare spiragli di dialogo e condivisione. E non stiamo parlando soltanto di spazi geopolitici ma anche culturali, mentali, dove le chiusure sono molto più difficili da scardinare. Dove riscontriamo molta più difficoltà a far girare il ricordo, le storie e le sofferenze degli altri. Noi, della comunità degli italiani cosiddetti rimasti, stiamo tentando di farlo già da decenni, a prescindere dalle nuove barriere smaccatamente nazionaliste che vediamo crescere intorno a noi, anche nel mondo della cultura. Buon fine settimana.