Questa settimana ci siamo imbattuti nella giornata internazionale dedicata alla lingua materna. Per una piccola ma tenace comunità del capodistriano, dell’ Istria e dintorni, la lingua materna è l’ italiano, che è anche lingua ufficiale del territorio. Non solo. Siccome la lingua è una cosa viva, ha una sua memoria, si può con ragionevolezza sostenere che attraverso la lingua questa comunità è collegata, o meglio e' immersa in tutto ciò che nei secoli la lingua italiana ha creato in termini di cultura arte storia musica e quant’altro. La lingua è la casa di chi la parla. Da questo punto di vista l’ Italia, la nazione dove si parla l’ italiano, è anche lì dove non è. Cioè qui, nell’ Istria slovena e croata. Naturalmente, questo discorso vale per tutte le lingue, e per tutte le comunità minoritarie che parlano una lingua che non è quella della maggioranza.
Sempre questa settimana l ‘ ombudsman, il Difensore civico della Slovenia, Vlasta Nussdorfer, ha concluso il suo mandato e ha presentato la relazione annuale. La ricorderemo anche per aver preso posizione a favore della tutela del patrimonio culturale della comunità nazionale italiana nell’ Istria slovena, contro i tentativi di chi vorrebbe cancellare parte della memoria storica, culturale di queste terre.

Bolj poka, boljša bo letina Foto: EPA
Bolj poka, boljša bo letina Foto: EPA


Aljoša Curavić