
Marta Kos ha presentato a Đuro Macut, l'offerta dell'Unione europea al popolo serbo. "Lavorate con noi alle riforme per rendere possibile la vostra adesione all'Ue", ha dichiarato il commissario per l'Allargamento. La Serbia deve istituire una magistratura indipendente in grado di combattere efficacemente la corruzione, i media devono essere liberi e indipendenti e la legge elettorale deve consentire "al popolo di decidere chi avrà la maggioranza in parlamento", ha affermato. "Senza queste riforme, la Serbia non potrà fare dei passi avanti nel suo percorso europeo", ha precisato Kos, aggiungendo che le richieste dell'Ue sono molto vicine a quelle dei cittadini serbi che protestano nelle strade delle principali città del paese ormai da novembre. Marta Kos, inoltre, si aspetta che il capo del governo collabori con tutte le componenti della società per trovare una soluzione alla crisi politica che tenga conto delle esigenze dei giovani e degli anziani. Ha poi garantito il suo supporto alla Serbia e ai suoi cittadini nel percorso verso l'Unione, allo stesso tempo però si aspetta che il governo serbo faccia la sua parte.
Il premier ha assicurato che l'esecutivo proseguirà gli sforzi per l'adesione all'Unione europea, definendo l'avvicinamento all'Ue una "priorità assoluta".
Sebbene i negoziati di adesione, soprattutto negli ultimi tre anni, non siano progrediti così rapidamente come previsto, la Serbia, secondo Đuro Macut, sta adottando intensamente le riforme nei settori dell'indipendenza della magistratura, dello stato di diritto e della lotta alla corruzione. Il primo ministro ha inoltre sottolineato i settori dell'istruzione, della scienza, della cultura e dell'informazione, che fanno parte del terzo ciclo di negoziati, che Belgrado sta cercando di avviare.
Kos ieri ha avuto inoltre un incontro con il presidente serbo, Aleksandar Vučić. "C'è slancio per l'allargamento dell'Unione europea e vogliamo che la Serbia colga questa opportunità unica," ha affermato in un post su X il commissario Ue per l'Allargamento. Affinché la Serbia possa aderire all'Unione europea sono necessarie "misure concrete" nel campo dei principi democratici e delle riforme, ha aggiunto. Secondo le sue parole, "il momento di farlo è adesso".
Vučić ha intanto definito l'incontro di ieri molto positivo e proficuo per la Serbia. Ha poi spiegato di aver discusso con il commissario anche della sua partecipazione alla parata del Giorno della Vittoria a Mosca. "Certo, in Europa non vedono con simpatia il viaggio in Russia, ma ne parlo apertamente con tutti", ha detto ancora il capo dello Stato serbo. In primo piano all'incontro, sempre secondo Vučić, anche l'orientamento strategico della Serbia.
Parlando con il commissario per l'Allargamento, pure la presidente del parlamento serbo, Ana Brnabić, ha detto che l'adesione all'Ue rimane l'obiettivo principale della politica estera della Serbia e che il paese proseguirà con le riforme necessarie.
Oggi invece il commissario terrà dei colloqui con i rappresentanti di tutti i partiti serbi nonché con i rappresentanti della società civile. Kos, inoltre, incontrerà gli studenti, sia quelli che protestano sia quelli che vogliono tornare in classe, e i professori delle università serbe.