I cambiamenti climatici superano i confini amministrativi e condizionano le persone che vivono tra Slovenia, Croazia e Italia e fanno in modo che le forze messe in campo dagli esperti dei tre paesi si concentrino nella ricerca di soluzioni sostenibili, è stato detto durante l’inaugurazione dei lavori da parte del Presidente dell’Associazione degli ingegneri croati, Zdravko Jurčec. L’ingegnere Andrej Križanowski, uno dei promotori dell’iniziativa transfrontaliera, ha invece ribadito che le due associazioni degli ingegneri di Slovenia e Croazia hanno instaurato nel corso degli anni degli ottimi rapporti che negli ultimi anni vedono concentrate le due associazioni nell’affrontare i problemi legati alla carenza idrica e alla ricerca di soluzioni. “Il nostro obiettivo è di informare l’opinione pubblica sul fatto che le soluzioni esistono, l’Istria croata ce lo sta dimostrando. La mancanza di acqua va colmata con lo stoccaggio di acqua, quando questa è presente in quantità sufficienti” ha spiegato Križanowski, dicendo che la Regione Istriana ha risolto questo problema con il bacino idrico di Bottonega. Secondo Križanowski anche per la parte slovena la soluzione andrebbe ricercata in questa direzione, l’esperto ha poi detto che una possibile soluzione potrebbe essere rappresentata dall’utilizzo combinato delle fonti idriche di Malni e Padež. “Ce ne stiamo occupando da 20 anni ma restiamo sempre sulle proposte, in questo momento l’approvvigionamento idrico è sufficiente solamente grazie all’apporto delle fonti croate” ha spiegato Križanowski. "Le problematiche legate alla scarsità della risorsa idrica e agli eventi meteorologici intensi causati dal cambiamento climatico non hanno confini e accomunano i nostri territori. Le soluzioni sono difficili e per questo dobbiamo unire le forze e condividere le strategie che possono creare buone pratiche da attuare nello spirito della collaborazione e del partneriato nei nostri rispettivi territori", lo ha detto l'assessore alla Difesa dell'ambiente del Friuli Venezia Giulia, Fabio Scoccimarro, “la classe politica devo pensare a lungo termine e promuovere azioni volte a educare le persone, cambiare le abitudini, in quanto l'acqua non è solo un diritto ma pure un dovere” ha aggiunto. Il sindaco di Capodistria Aleš Bržan, in rappresentanza dei quattro comuni costieri, ha detto che la cooperazione transfrontaliera è già in corso, “in questo momento abbiamo raggiunto un livello di maturità politica tale da essere in grado in futuro di risolvere questo problema legato alle fonti idriche”, ha affermato Bržan dicendosi sicuro che le competenze tecniche a disposizione per trovare delle soluzioni serie ci sono tutte, e ha menzionato alla possibilità di attingere all’acqua dalla fonte idrica di Cubedo. La climatologa Lučka Kajfež Bogataj ha dichiarato invece che le istituzioni dovrebbero essere pronte ai cambiamenti climatici, soprattutto quelli che riguardano le fonti idriche, come i periodi di siccità, le inondazioni e l’adeguamento delll’infrastruttura nazionale, ad affrontare le possibili calamità.

Dionizij Botter

Foto: ARC
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