Uno dei momenti più emotivi e più importanti della sua carriera. Così ha definito questo progetto pilota Villi Bassanese, sindaco uscente di Umago e candidato per un nuovo mandato e che assieme al direttore della locale Casa di Salute Daniel Frlin ha ribadito che si tratta di un’ iniziativa che conferma come pure il sistema sanitario può essere più umano e vicino a chi soffre ed ha bisogno di cure. Con l’apertura di un reparto per le chemioterapie gli ammalati, infatti, non saranno costretti a recarsi agli ospedali di Pola e Fiume, distanti un centinaio di chilometri, ma potranno curarsi vicino a casa. Stando ai dati forniti solo al nosocomio polese sono in cura 6 mila e 900 malati oncologici 366 dei quali- ovvero un 5 per cento circa-provenienti proprio dall’ area dell’ Istria settentrionale.
La Casa di salute umaghese - rinnovata per diventare una mini-clinica dopo che nei primi anni Novanta il vicino ospedale di Isola era stato precluso ai cittadini dell’ex zona B croata- presenta sia gli spazi e gli ambienti adeguati per fornire assistenza e cure a chi sta combattendo malattie gravi, sia personale medico che in quest’ ultimo periodo si è specializzato per questo tipo di servizio. Servizio che naturalmente non sarebbe stato possibile senza l’aiuto ed il supporto delle strutture regionali ed in primis l’ Ospedale di Pola. Ricordiamo che il Parlamento croato nel 2020 ha accolto la Strategia per la lotta ai tumori e in questa rientra proprio la decentralizzazione delle terapie ai malati oncologici; un’iniziativa abbracciata subito dalla Regione istriana che ora - con il supporto della Città di Umago- realizza pure questo progetto pilota; il primo, sembra, in tutta la Croazia.

(lpa)

Foto: Radio Capodistria
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