Un’appuntamento di prestigio, giunto ormai alla sua 26.esima edizione e che - come ricordato ieri dal professore Siniša Tatalović dell’Università di scienze politiche di Zagabria - registra sempre un grande numero di relatori. Una cinquantina, infatti, quelli previsti nelle tre giornate di convegno dedicato alle minoranze nazionali nell’area dei Balcani occidentali. Tra questi anche diversi ricercatori dell’Istituto per gli studi etnici di Lubiana. Ieri, l’apertura dei lavori è stata riservata ai saluti degli organizzatori tra i quali oltre alla citata università zagabrese, ci sono l’Ufficio governativo per i diritti umani e le minoranze e il Consiglio delle minoranze della Repubblica di Croazia. Alen Tahiri che ha parlato a nome del primo, ha lodato l’estensione della conferenza a temi come migrazione e sicurezza mentre Aleksandar Tolnauer, presidente del Consiglio, ha ricordato - oltre che all’importanza della ricerca reale, oggettiva - i 20 anni della Legge costituzionale sulle minoranze. Tra gli interventi degli ospiti da segnalare quello di Jessica Acquavita in rappresentanza della Regione istriana, area che numerosi hanno definito come virtuosa nel campo della tutela minoritaria e di Goran Bašić e Vladimir Cvetković, rispettivamente coordinatore della rete accademica dell’Europa sudorientale e decano dell’Università di difesa e sicurezza di Belgrado. Tutti hanno ribadito la necessità di un maggiore impegno del settore scientifico nei confronti della politica chiamata a tutelare i gruppi minoritari e ad attuare i loro diritti e soprattutto a sviluppare la consapevolezza che le differenze non devono trasformarsi in ostacoli, ma invece rappresentano una ricchezza per la singola nazione. Anche Mitja Žagar intervenuto a nome dell’Istituto lubianese ha lodato lo spirito della manifestazione che in tutti questi anni ha permesso un confronto ed una discussione caratterizzati dalla tolleranza e dal rispetto, cosa tutt’altro che scontata vista la delicatezza di alcuni temi trattati. (lpa)

Scorcio delle isole Brioni
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