Il sindaco Fabrizio Vižintin / Foto: Comune di Buie
Il sindaco Fabrizio Vižintin / Foto: Comune di Buie

Cerimonia sobria, nel rispetto delle regole anti Covid ma che comunque ha portato a Buie i rappresentanti della Regione istriana, i deputati della DDI al Sabor di Zagabria e i primi cittadini delle località contermini. Anche perché Buie, come ha detto il sindaco Fabrizio Vižintin, da sentinella istriana è diventata la porta della penisola verso l'occidente e l'Unione europea. Da qui il suo riferimento ai confini difficili da digerire nei mesi estivi ai frontalieri e alla popolazione locale in genere ma anche il plauso alla polizia locale impegnata a facilitare il transito e - oltre che al controllo del territorio - a contrastare la criminalità, i traffici illeciti, le immigrazioni clandestine e perciò ha detto "impensabile l'idea di Zagabria di eliminare la stazione di Polizia di Buie". "Si guarda ai giovani, alle prospettive di lavoro, di casa, di vita dignitosa, ma si guarda pure alla popolazione anziana" è stato detto con un elenco dei numerosi progetti portati aventi dall'amministrazione cittadina volti tutti a uno sviluppo equilibrato del territorio e come ha affermato il presidente del Consiglio Franko Gergorić "al mantenimento delle sue peculiarità sociali, storico-culturali ed etniche". Tra questi più volte nominato il restauro della Scuola media superiore italiana "Leonardo da Vinci", ma anche quello del Castello Rota come pure la costruenda Casa dei castelli istriani.
E alla Comunità degli italiani di Momiano che ha festeggiato i 30 anni di attività è andata la targa cittadina mentre la medaglia è stata assegnata al Centro per l'inclusione. Attestati di riconoscenza alla dottoressa Marina Zubak Gugić, alla contabile Franka Vrančić e alla fioraia Vlasta Kraljević. Il premio Città di Buie è stato assegnato invece postumo a Eliana Barbo già presidente della locale Comunità degli Italiani e contraddistintasi per il suo impegno sociale e politico a livello cittadino e regionale.
Lionella Pausin Acquavita