La vittoria dei coniugi Patricija e Marino Markežić merita ampio risalto mediatico in quanto almeno qua in Istria, è una delle poche volte in cui la natura riesce a bloccare l'avanzata del mattone e del calcestruzzo. La battaglia era iniziata 6 mesi fa quando l'investitore sloveno Janez Živko, direttore finanziario del potente United Group di cui è fondatore e proprietario il tycoon serbo Dragan Šolak, aveva chiesto alle autorità comunali di Buie di apportare alcune modifiche al piano ambientale di Momiano, ossia l'urbanizzazione di 20.000 metri quadrati di terreno dove aveva intenzione di costruire un grande centro di turismo sanitario. La presentazione pubblica del progetto aveva subito sollevato aspre proteste della popolazione locale quasi tutta dedita alla coltivazione della vite, che comprensibilmente non vedeva di buon occhio una struttura del genere tra i vigneti. Però i coniugi Markežić non si erano lasciati impressionare dalla forza di quello che sarebbe diventato il loro avversario mettendosi subito a raccogliere le firme in calce alla petizione contro l'urbanizzazione dell'immobile. In poco tempo ne avevano raccolte alcune centinaia da parte dei residenti, mentre durante l'estate, praticamente tutti i maggiori viticoltori istriani hanno espresso il loro sostegno. Alla luce del grande polverone sollevato, la dirigenza comunale ha rinunciato alle modifiche del piano ambientale. Il sindaco Vižintin ha spiegato il dietro front dicendo semplicemente che in seguito al basso numero di abitanti nel comprensorio buiese si è preferito non estendere la superficie edificabile.

Valmer Cusma

Foto: Radio Capodistria
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