A Quattro anni dall'incidente ambientale sfiorato, in seguito deragliamento ferroviario che ha provocato lo sversamento di 10 mila litri di cherosene nei pressi di Cristoglie nell'entroterra capodistriano, la Commissione del sindaco di Capodistria, Aleš Bržan si è riunita spiegando che le fonti idriche nell’Istria slovena sono a rischio quotidianamente. “Quotidianamente i treni in transito trasportano sostanze pericolose che mettono a rischio gli abitanti della tratta come tutto il sistema di approvvigionamento idrico dell’Istria Slovena" hanno sottolineato i rappresentanti della commissione capodistriana i quali hanno invitato il sindaco Aleš Bržan a prendere una serie di misure concrete. Con la realizzazione del secondo binario della tratta Capodistria-Divaccia, la fonte idrica principale dell’Istria slovena sarà al sicuro, si dicono certi i membri della commissione, mentre le comunità locali sostengono che i lavori stanno procedendo troppo a rilento. Il sindaco ha ora il compito di attuare la delibera nella quale viene richiesta la futura chiusura dell’attuale tratta ferroviaria ritenuta pericolosa perlomeno per il traffico delle sostanze nocive non appena verrà costruito il primo binario. L’acquedotto del Risano avrà nel frattempo il compito di realizzare uno studio dettagliato sui rischi e pericoli per la fonte del Risano rispettando tutti gli standard europei. La Commissione ha inoltre evidenziato che i documenti che riguardano i rischi ai quali è sottoposta la fonte idrica sono di difficile reperibilità da parte degli organi statali preposti. Tra le misure auspicate, prima della piena operatività della nuova tratta, la commissione richiede inoltre un’esercitazione preventiva di soccorso per agire nel caso in cui si ripeta l’incidente del 2019. Come è stato sottolineato il Porto di Capodistria e le Ferrovie dello stato spingono per aumentare il trasbordo, “dobbiamo capire che bisogna puntare sulla sicurezza degli abitanti del luogo che affrontano quotidianamente le difficoltà legate all’aumento del traffico determinate dal traffico merci su strada e dai pericoli ambientali ai quali sono esposte le nostri fonti idriche” ha spiegato il sindaco Bržan.

Dionizij Botter

Foto: Radio Koper/Tjaša Škamperle
Foto: Radio Koper/Tjaša Škamperle