Foto: Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria

Gli organizzatori del Festival, partner e autorità, tra cui la vicesindaco del comune di Ancarano Barbara Švagelj, municipalità che ha ospitato la conferenza conclusiva, hanno espresso grande soddisfazione per la rassegna che nella sua trentesima edizione ha ottenuto un grande successo di pubblico, che ha portato sui palcoscenici della costa, il Festival quest'anno è stato itinerante, un cartellone molto ricco e variegato. Neva Zajc direttrice artistica nonchè presidente della Società Festival estivo del Litorale. "Il bilancio è molto positivo soprattutto perché il pubblico era entusiasta e quando facciamo questo genere di progetti lavoriamo pensando al pubblico. Se non c'è pubblico non ha nessun senso e nessuno scopo farlo. La seconda ragione è quella che abbiamo trovato una formula che potrebbe continuare cioè prevedere un tempo più breve per il festival, quest'anno lo abbiamo fatto in tre settimane, meno spettacoli ma scelti bene con cura e soprattutto messi in un ambiente adeguato."

Il Festival è stato realizzato grazie al contributo finanziario di diversi enti e istituzioni, con il sostegno dei quattro comuni istriani, nonchè delle comunità degli italiani di Capodistria e Pirano e per la prima volta del Consolato e Ambasciate italiani in Slovenia. Il console Giovanni Coviello: "Siamo stati coinvolti attraverso la Comunità degli italiani di Capodistria, ben lieti di partecipare, la cosa che si è rivelata anche molto importante per tutti gli spettacoli di alto livello che hanno contribuito a unire le culture italiana e slovena, che è in fondo la missione delle rappresentanze diplomatiche. E'interesse del Consolato, dell'Ambasciata, dell'Istituto italino di cultura proseguire questa collaborazione."

Fare rete e fiducia le parle chiave della 30esima edizione. Lo rileva la produttrice della rassegna Martina Gamboz. "Fare rete è stata la chiave per poterlo realizzare. Senza il supporto della comunità italiana in senso ampio noi non saremmo riusciti a fare il programma, soprattutto il programma non avrebbe avuto quell'in più, la proposta dall'Italia di qualità molto elevata che ha reso il Festival incredibile e interessante anche per il pubblico più ampio. Fiducia è stata invece la parola proprio che ha caratterizzato la nostra quotidianità, la fiducia delle realtà che ci hanno accordato la loro presenza, anche se il Festival era appena stato preso sotto l'egida, sotto quest'ombrello di una nuova realtà, di un nuovo ente, e poi d'altra parte fiducia delle varie persone che hanno creduto nel progetto e che hanno passato con noi questi mesi per la sua realizzazione." (ld)