Fondata il 16 ottobre 1819 con decreto imperiale, a Corte d'Isola, 200 anni fa vedeva la luce la prima scuola elementare pubblica con lingua d'insegnamento slovena. Nella ricorrenza la scuola che tra gli ospiti ha annoverato il Presidente della Repubblica, Borut Pahor, ha segnato e contribuito nel corso di quasi due secoli a dare forma e identità alla storia del territorio.

I duecento anni della scuola rappresentano anche l'occasione per tracciare la strada verso il futuro e confrontarsi con la realtà: “Il nostro desiderio è quello di costruire una scuola che renda i nostri allievi consapevoli di tutto ciò che la nostra cultura e la nostra tradizione ci hanno trasmesso - spiega la preside Irena Sivka Horvat - ma, al contempo, capace di rispondere alle istanze e alle richieste di una società che cambia”.

Le celebrazioni sono state accompagnate da un ricco programma culturale e da una galleria museo. Un'esposizione caratterizzata dalla tradizione, con documenti, disegni e opere che vanno dalla fondazione della scuola, appunto nel 1819, sino ai giorni nostri, attraverso i vari periodi storici che hanno caratterizzato tra mille vicissitudini queste terre. La scuola di Corte d'Isola è stata per tante generazioni un luogo di vita e di formazione, un luogo di memorie che occupa un posto significativo nella storia di questo lembo d'Istria.

La mostra intende sottolineare, inoltre, il legame importante della scuola, oggi che opera come unità periferica della scuola elementare Vojka Šmuc di Isola e nell'occasione sono state inaugurate due nuove aule, per poter offrire ai bambini che la frequentano un ambiente attraente e confortevole. Inoltre, nello stesso edificio trova posto anche una sezione dell'asilo, importante tassello per la continuità dello sviluppo dei ragazzi. Permette loro di inserirsi nel mondo dei grandi ed è anche una grande opportunità sociale e educativa.

Il Presidente Pahor nel suo intervento si è soffermato sull'importante ruolo degli insegnanti, un ruolo poco riconosciuto ma decisamente complesso e di responsabilità: “Cercano di trasmettere e condividere il sapere con i più giovani, li educano alla vita e formano la società del futuro”.

Corrado Cimador

Foto: Radio Capodistria
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