Foto: Radio Capodistria/Lionella Pausin Acquavita
Foto: Radio Capodistria/Lionella Pausin Acquavita

La cementificazione e l’indiscriminata costruzione di nuovi edifici - sia quelli regolari che quelli abusivi- stanno allarmando le autorità regionali. E se per questi ultimi ci si appella allo stato e ai competenti ispettorati per i primi si ritiene opportuna una revisione dei piani urbanistici delle singole località. Questa la constatazione di fondo emersa ieri a Pisino, nell’ incontro tra autorità regionali e amministratori locali. Come spiegato dal governatore Boris Miletić le attuali infrastrutture della penisola preposte all’approvvigionamento idrico, elettro energetico e stradale non saranno in grado di sopperire ai bisogni di ulteriori utenti. “Quest’estate abbiamo dovuto razionalizzare l’uso dell’acqua potabile, nel 2019 abbiamo rischiato un blackout elettrico” ha affermato lo zuppano che fornendo alcuni dati ha parlato di un’espansione che ha portato -negli ultimi anni- a 420 mila nuovi posti letto e di richieste per altri 200 mila da realizzarsi nel prossimo quinquennio. Tra le domande per il rilascio di permessi edili la gran parte interessa investimenti per appartamenti e case di villeggiatura e solo un minimo si riferisce a unità abitative dei locali. “Con questo ritmo il settore edile ci farà soffocare” ha detto Miletić che ha parlato di rischi di “over turismo” e di effetti negativi per la popolazione istriana. Considerazioni accolte dai sindaci che comunque - ricordiamo - ingrossano le casse comunali proprio sulla speculazione edilizia.

Lionella Pausin Acquavita