Foto: Radio Capodistria
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L’argomento, tornato attuale dopo l’abbattimento dei confini e conseguente valutazione dei collegamenti stradali e ferroviari, è stato riproposto ad inizio settimana pure al Parlamento croato. Spronato dal recente incidente della carrozza automotrice che dopo aver percorso chilometri con un guasto ai freni è piombata in riva a Pola travolgendo un furgone, il deputato della DDI Emil Daus ha ricordato ancora una volta la pluriennale trascuratezza e il degrado delle ferrovie istriane. “Una situazione catastrofica, con tratti databili al periodo austroungarico” ha detto il parlamentare dietino che ha reclamato un immediato intervento dello Stato chiamato a garantire treni più sicuri, una più seria manutenzione della rete ma anche nuovi investimenti nel trasporto su rotaia della penisola.

Secondo Daus si dovrebbe partire dall’ ammodernamento del tratto tra Pinguente e la slovena Divaccia, che rappresenterebbe allo stesso tempo il collegamento dell’Istria con la rete ferroviaria europea; tratto quello tra Pinguente e Divaccia inaugurato più di 140 anni fa e, ricordiamo, soppresso da un po’ di tempo per venir sostituito con corse in autobus. Proprio in questi giorni il preposto settore delle Ferrovie croate ha confermato la priorità del ripristino della linea che da Pinguente porta al confine sloveno. “Attualmente è in fase di elaborazione lo studio di fattibilità per la rivitalizzazione di quel tratto ferroviario nonché del percorso Lupogliano-Arsia”, hanno spiegato a Zagabria.

Questa prima documentazione che prevede una spesa complessiva pari a 900 mila euro dovrebbe essere la base per l’elaborazione dei progetti necessari a concorrere per l’ottenimento di fondi europei. In Regione sono tutti concordi sulla necessità di rilancio della ferrovia istriana. Oltre che agli esponenti del partito che la governa pure quelli militanti nel HDZ hanno avviato una serie di iniziative atte a sensibilizzare la loro centrale zagabrese ed il premier Plenković. Tra questi il dignanese Anton Kliman secondo il quale investimenti nell’ infrastruttura ferroviaria contribuiranno allo sviluppo non solo turistico del’ Istria interna. Va detto inoltre che senza progetti immediati si rischia la dismissione della rete che anche a livello nazionale rappresenta ormai un segmento isolato poiché l’unica linea rimasta in funzione è quella che va da Pola a Pinguente.

(lpa)