Foto: Radio Capodistria /Lionella Pausin Acquavita/Radio Capodistria
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L’esposizione - come si è sentito dire- va a coronare un lungo lavoro di ricerca avviato in zona una ventina di anni fa e che si è sviluppato pure in diversi convegni e tavole rotonde dedicate fondamentalmente al Castello e alla famiglia Rota che lo governò. “Questo progetto non è estemporaneo, ma è il risultato di tante iniziative pregresse”, ha confermato il presidente della Società di studi storici e geografici di Pirano e direttore del “Carlo Combi”, Kristijan Knez che è stato il promotore dell’esposizione sostenuta finanziariamente dalla Regione Veneto. Egli ha inoltre elogiato il lavoro sinergico svolto da varie istituzioni e associazioni della CNI impegnate nella realizzazione dell’iniziativa e tra queste ha nominato i sodalizi di Pirano e Momiano.
La mostra ripercorre vita e interessi dell’ultimo esponente della casata che consapevole dell’importanza della cultura e dell’istruzione per il progresso della società si adoperò molto nell’allargamento dell’offerta formativa e culturale di Pirano. “Per questo, ma non solo è un personaggio interessante che merita riguardo e merita di essere studiato”, ha detto Knez soffermandosi sulla figura del conte: “Stefano Rota è stato un erudito che nel corso dell’Ottocento e fino alla sua morte nel 1916 si è occupato soprattutto di discipline umanistiche; di storia, è stato un fine latinista quindi ha tradotto molto, si è occupato anche di letteratura e poesia, per diletto è stato musicista, e abbiamo sue composizioni era organista e suonava il fortepiano e naturalmente era bibliotecario e archivista quindi a Pirano svolse un ruolo di primaria importanza”.
Oltre che alla documentazione dell’Archivio municipale ordinato e custodito per un lungo periodo da Stefano Rota, la mostra si avvale di quella custodita nell’archivio Rota-Benedetti. “Uno dei fondi istriani privati più importanti “, ha raccontato Marina Paoletić che ha inventariato queste fonti composte da testamenti, contratti, atti giudiziari e di compravendita, lettere, concessioni e così via. “La documentazione più recente, prodotta dal conte Stefano Rota comprende corrispondenze, trascrizioni, studi e testi letterari, traduzioni e composizioni musicali”, ha spiegato la ricercatrice, interessata a far emergere pure il profondo collegamento tra Pirano e Venezia, ma anche tra Pirano, Salvore, Castelvenere e Momiano.
Nel corso della serata sono intervenuti ancora Franco Rota che ha rilevato il carattere divulgativo della mostra ricordando che un altro obiettivo del progetto è rappresentato dal sito internet che mette i materiali a disposizione di tutti e Tanja Šuflaj direttrice della Casa dei Castelli della Regione istriana che si e’ soffermata sulle attività legate al restauro del maniero momianese. Nel salutare il pubblico e le autorità presenti, la presidente della Comunità degli italiani, Arianna Brajko Gall ha rilevato l’importanza dell’evento che va a valorizzare la ricchezza storica e culturale del territorio.

Foto: Radio Capodistria /Lionella Pausin Acquavita/Radio Capodistria
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