Luigi Di Maio Foto: Reuters
Luigi Di Maio Foto: Reuters

Il Consiglio Comunale di Torino ha approvato un ordine del giorno per lo stop alla Tav, in attesa dei risultati dell'analisi costi/benefici. 23 i voti favorevoli e 2 i no. Proteste in aula da parte del centrosinistra, con cartelli con le scritte "Torino dice sì alla Tav". Espulsi alcuni dei consiglieri.

Con 23 voti favorevoli e 2 contrari il Consiglio comunale di Torino ha approvato l'ordine del giorno M5S contrario alla Tav, la linea ferroviaria ad alta velocità ed ha chiesto di sospendere l'opera in attesa di una più attenta analisi sui possibili benefici e soprattutto una valutazione dei costi totali.

Alberto Unia, assessore ai Rapporti col Consiglio ed all'Ambiente ha spiegato che la Giunta comunale è assolutamente favorevole all'atto, precisando che c'è la necessità di avere nuovi dati e di sapere la sostenibilità economica dell'opera.

I presidenti delle 11 associazioni d'impresa di Torino ed i sindacati edili hanno commentato l'approvazione definendola un oltraggio al futuro della città, delle imprese, dei lavoratori. Un colpo basso per il territorio e per le sue speranze di ripresa. Hanno inoltre annunciato che presto vi saranno altre iniziative di lotta.

Anche Matteo Renzi, senatore ed ex segretario del Pd, ha commentato la decisione dei 5 Stelle di Torino, definendola incomprensibile e masochista, mentre il presidente di Confindustria Piemonte, Fabio Ravanelli, ha dichiarato che "la pantomima andata in scena in Consiglio comunale ha rappresentato tutta la distanza esistente tra la Torino che ogni giorno lavora e produce e la città immaginata dai Cinquestelle. La maggioranza che sostiene la Sindaca Appendino preferisce anteporre le proprie convinzioni ideologiche all'ascolto delle categorie produttive".

Continua ad esserci tensione quindi nella maggioranza sulle scelte riguardanti le grandi opere; il vicepremier Luigi Di Maio ribadisce ulteriormente la sua contrarietà alla Tap, il gasdotto che dovrebbe passare anche in Puglia, mentre il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti della Lega, è intervenuto per precisare che le cose che devono essere fatte si faranno.