Conclusa a Trieste la riunione plenaria dell'Ince, che compie 30 anni, con i ministri degli esteri dei diciassette paesi che compongono l'Iniziativa centroeuropea. I capi diplomazia hanno firmato la cosiddetta Dichiarazione di Trieste, che si articola in 10 punti, e che riguarda soprattutto la collaborazione tra i paesi membri, economia, sicurezza, contrasto alla criminalità. A margine del vertice numerosi incontri bilaterali tra cui anche quello tra il ministro degli esteri italiano Enzo Moavero Milanesi, presidente di turno dell'INCE, e l'omologo sloveno Miro Cerar. Sottolineato ancora una volta il ruolo delle rispettive minoranze.

Per il ministro degli esteri italiano Enzo Moavero Milanesi, presidente di turno dell'INCE, la dichiarazione di Trieste è un atto innovativo per l'Iniziativa centro-europea, nata dopo la caduta del muro di Berlino e oggi davanti a nuove e differenti sfide rispetto a tre decenni fa, di dimensioni più locali in virtù della migliore conoscenza delle esigenze dei territori.

"Questa organizzazione", il capo della Farnesina alla stampa, "cerca di rispondere alle preoccupazioni più dirette dei cittadini dei vari paesi; che riguardano la sicurezza, la sicureyya rispetto al terrorismo, la criminalità internazionale e la sicurezza cibernetica; le grandi opere infrastrutturali, ma nella Dichiarazione accolta dai tutti i 17 ministri presenti abbiamo scritto dell'importanza di assicurare prodotti di qualità agroalimentari e dei prodotti industriali, la qualità e la tutela del consumatore." Ma anche uno sviluppo sostenibile, positivo per l'ambiente e rispettoso delle esigenze sociali, tutti elementi estremamente importanti ha sottolineato il ministro degli esteri italiano Moavero Milanesi.

A margine del vertice INCE diversi incontri bilaterali tra i capidiplomazia dei 17 paesi memberi.

Moavero Milanesi ha parlato anche con l'omologo sloveno Miro Cerar, che a sua volta ha incontrato i ministri degli esteri della Macedonia del nord e dell'Ungheria. Per quanto riguarda i rapporti italo sloveni il responsabile della Franesina ha sottolineato l'amicizia e la vicinanza che lega i due paesi, e i frequenti colloqui con Cerar. Moavero Milanesi non si è espresso concretamente circa le due questioni presentate già ieri dai vertici della minoranza slovena a Cerar e al governatore FVG Fedriga durante l'inaugurazione della nuova sede del consolato sloveno a Trieste (sulla restituzione del Narodni Dom e il seggio garantito al Parlamento Italiano) ma ha sottolineatop un punto: "Per entrambi l'elemento di reciproca amicizia, vorrei arrivare a usare il termine fratellanza fra comunità slovena e comunità italiana nei due paesi è un elemento essenziale. L'integrazione, il fatto che entrambi i paesi sono membri dell'Unione Europea, rende agli occhi di tutti noi l'elemento frontiera politica in una maniera molto più sfumata, siamo integrati, siamo in libera circolazione di merci, di servizi di investimenti, siamo in libera circolazione di persone. Dobbiamo sottolineare gli elementi che uniscono le nostre due comunità e cercare in questo spirito di guardare avanti", ha detto Moavero Milanesi.

A Trieste il ministro Cerar, in una nota diramata dal Ministero degli esteri, si è detto faverovele all'allargamento dell'Unione Europea, soprattutto ai paesi del sud est europeo, se questi adempieranno a tutte le condizioni richieste da Bruxelles.

La presidenza dell'Iniziativa centro europea da gennaio 2020 passerà al Montenegro.(ld)

Foto: Radio Capodistria/Radio Capodistria/MAE
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