Silvio Berlusconi Foto: EPA
Silvio Berlusconi Foto: EPA

Berlusconi, Salvini e Meloni, i tre leader confermano che il presidente del Consiglio spetta ai partiti della coalizione e non necessariamente a Matteo Salvini, che pure resta il candidato più naturale. Spetta comunque sempre a lui l'indicazione del candidato premier. I tre leader concordano che la delegazione congiunta che si presenterà al Quirinale, proporrà al Capo di Stato Sergio Mattarella la formazione di un governo a guida centrodestra. Berlusconi e Meloni ritengono possibile presentarsi in Parlamento e chiedere i voti necessari alla fiducia su una base programmatica definita, ovvero un governo di centrodestra che affronti la prova dell'aula e cerchi, su alcuni punti i consensi mancanti senza accettare i giochi di potere del Movimento Cinque Stelle. Su questo punto, però, Salvini sembra credere poco alla possibilità di partire senza una maggioranza predefinita. Durante il vertice di centrodestra ad Arcore è stata affrontata anche la riforma del Rosatellum, con l'introduzione del premio di maggioranza, nell'ambito della Commissione speciale per gli atti urgenti, a cominciare dal Def, sul quale ci sarebbe un via libera di massima dei tre leader. La questione verrà, pertanto, sollevata nella conferenza dei capigruppo. Il centrodestra ha lanciato così un segnale in chiave tattica al Movimento Cinque Stelle perché' nella partita a scacchi si vuole far capire in maniera chiara che non si intende tenere viva a tutti i costi la legislatura, ma che il ritorno alle urne non può essere escluso se non si creeranno le condizioni per governare davvero e di farlo come centrodestra unito. Salvini ha ribadito ancora che l'unica cosa che esclude di fare è un governo insieme al PD che ha fatto disastri negli ultimi sei anni. Se ci saranno i numeri per governare sarà orgoglioso di farlo, altrimenti meglio tornare alle urne.