Foto: Reuters
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Questa mattina i Ros di Palermo hanno scritto la parola fine alla trentennale latitanza di uno tra i più noti e ricercati capi di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro. Alle 9.35, il boss è stato caricato su un furgone nero dai militari e portato via, fra gli applausi dei tanti cittadini palermitani che sostavano davanti alla clinica privata "La Maddalena", dove si trovava per fare delle terapie. L’ultima volta che Messina Denaro era stato visto in pubblico risaliva all'agosto del 1993 durante una vacanza a Forte dei Marmi.

Figlio di Francesco Messina Denaro , legato al clan dei corleonesi di Totò Riina, dalla fine degli anni Ottanta era uno degli uomini più potenti dei clan; tanto da diventare nel 2006, dopo l’arresto di Bernardo Provenzano, il capo di tutta la mafia siciliana.

Il capo dei capi è stato condannato all'ergastolo per decine di omicidi, tra i quali quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, il figlio del pentito strangolato e sciolto nell'acido dopo quasi due anni di prigionia, per le stragi del '92, costate la vita ai giudici Falcone e Borsellino, e per gli attentati del '93 a Milano, Firenze e Roma.

Per uno strano scherzo del destino, l’arresto di Matteo Messina Denaro è avvenuto a 30 anni esatti da quello di Totò Riina, che fu catturato il 15 gennaio del 1993, sempre a Palermo.

Barbara Costamagna