Foto: ANSA
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Accuse di estorsione, rapina, minacce, ma anche tentato omicidio e lesioni gravi tra il novembre 2022 e il maggio 2023. Queste le accuse nei confronti dei quattro uomini arrestati dalla polizia di Stato. Tra di loro c’è proprio lo zio di Kata, che secondo le ricostruzioni disponibili finora, sarebbe stato l’ultimo ad aver visto la bambina prima della scomparsa. I reati di cui sono stati accusati sono maturati a seguito di una “illegittima attività di compravendita del diritto di occupare le stanze chiedendo una tangente, ovvero un affitto da 600 a 700 euro al mese”. In particolare, l’inchiesta venne avviata il 28 maggio scorso, due settimane prima che Kata scomparisse, a seguito di un episodio durante il quale un uomo dell’Ecuador precipitò da una finestra dell’ex hotel, per sfuggire a una presunta aggressione. Secondo gli inquirenti, fuggiva da chi gestiva il racket delle stanze nell’immobile, tra i quali ci sarebbe anche lo zio materno della bambina. Nasce così la pista dei magistrati della procura di Firenze nell’ambito dell’indagine sulla sparizione di Kata. Era da tempo che si parlava di un possibile collegamento tra le due vicende, per questo anche i genitori della piccola vennero perquisiti, ma al momento non sono nella lista delle persone indagate, ma continuano a sostenere la loro tesi che delle persone sanno cos’è successo, ma non dicono nulla; ipotesi sostenuta anche dal loro avvocato, che ha parlato più volte di “qualcuno che può dare una svolta alle indagini”. Però, l’unica vera svolta per adesso è questa: l’arresto dello zio, a quasi due mesi dall’ultima volta che Kata è stata vista viva.

B.Ž.