Sulla firma del trattato il Parlamento è sovrano, ma le opposizioni si dimostrano irresponsabili quando diffondono notizie false per aumentare i consensi.
Giuseppe Conte si è presentato nel primo pomeriggio alla Camera per riferire sulla vicenda che sta lacerando la politica italiana e la maggioranza: l’adesione di Roma al Meccanismo europeo di solidarietà.
Lega e Fratelli d’Italia avevano accusato apertamente il premier di aver assicurato l’adesione italiana senza informare le Camere ed erano arrivati a ipotizzare il ricorso al Quirinale contro quello che ritenevano un attacco alla Costituzione.
Una posizione a cui il premier ha reagito con fermezza, accusando le opposizioni d’irresponsabilità e poca conoscenza della materia: “Mi sono sorpreso – ha detto - non della condotta del senatore Salvini, la cui disinvoltura a restituire la verità e la cui resistenza a studiare i dossier mi sono ben note, quanto del comportamento della deputata Meloni" nel "diffondere notizie allarmistiche, palesemente false" sul Mes, che hanno messo in allarme i risparmiatori.
Conte ha ricordato come tutti i passi del governo fossero stati sempre esposti nel Consiglio dei ministri, in cui sedevano anche i ministri della Lega: “Né da parte mia né da parte di alcun membro del mio Governo – ha aggiunto - si è proceduto alla firma di un trattato ancora incompleto, nessun trattato è stato ancora sottoposto alla firma dei Paesi europei”.
A favore dell’adesione al meccanismo e dell’operato del governo, si sono espressi dichiaratamente Pd e Italia Viva; durissimi gli interventi di Lega e Fratelli d’Italia che hanno accusato il governo di mettere a rischio i risparmi degli italiani, con un meccanismo che non esclude una ristrutturazione del debito per un intervento del fondo per i paesi che non sono in regola con i parametri di Maastricht. Dei distinguo sono giunti dai partiti di sinistra e dai 5 Stelle.
Proprio la posizione dei 5 Stelle sarà il punto decisivo della vicenda, anche per il governo. L’11 dicembre infatti le due forze dovrebbero presentare una mozione comune, ma per ora le opinioni sembrano molto distanti, con i 5 Stelle che vengono sfidati dalla Lega a rispettare le posizioni manifestate in questi anni e a votare contro al provvedimento.

Alessandro Martegani

Foto: MMC RTV SLO/Palazzo Chigi
Foto: MMC RTV SLO/Palazzo Chigi