Il premier, Giuseppe Conte, ha presentato alla Camera il programma del nuovo governo giallorosso. Al centro, la legge di bilancio e le politiche migratorie, ambiente, diritti e riforme, in cerca di un rapporto più forte con l'Europa e con in cittadini, con un'attenzione particolare su giovani e donne.

Un programma nato dalla nuova coalizione , che ha detto il premier, intende avere una forte connotazione politica e proporre un patto politico e sociale che possa essere sostenibile in una dimensione intergenerazionale.

Una nuova e risolutiva stagione di riforma” ha detto Conte, che vuole indirizzare il paese verso una prospettiva di crescita e sviluppo sostenibile. E l’aggettivo “nuovo” è quello sul quale ha puntato il premier che ha chiesto di sostenere questo progetto che “intende volgere alle spalle i proclami inutili”. “Un lessico più consono, più rispettoso delle persone e della diversità delle idee”, questa è la promessa di Conte e dei suoi ministri.

La lingua del Governo sarà mite, perché siamo consapevoli che la forza della nostra azione non si misurerà con l’arroganza delle nostre parole”, ha sottolineato, dicendo di voler rispondere alla richiesta dei cittadini di “un supplemento di umanità”.

Un invito a lavorare insieme per promuovere una democrazia autenticamente umana”, basandosi su principi e “valori non negoziabili perché universali, scritti nella costituzione italiana. “Il primato della persona” richiede l’adempimento di inderogabili “doveri di solidarietà” ha ribadito, presentando poi i principali punti.

Uno sviluppo del paese "equo e solidale", che venga incontro ai cittadini, garantendo le stesse possibilità a tutti, in primis donne e giovani.

Una smart nation è quella che si vuole far diventare l'Italia e perciò il governo punterà sulla ricerca, sullo sviluppo delle infrastrutture e sui servizi pubblici, con "una revisione di tutto il sistema".

Politiche attente all'ambiente e alle nuove energie, con il blocco delle trivellazioni e una spinta del paese verso uno sviluppo sostenibile, che Conte ha detto "spera possa entrare tra i punti fondamentali della costituzione italiana".

"Una riforma fiscale che alleggerisca la pressione fiscale" ha promesso Conte a partire dalla strategia molto chiara che "tutti devono pagare le tasse, affinchè tutti possano pagare meno", alleggerendo il cuneo fiscale ed introducendo un salario minimo, con attenzione anche ai nuovi contratti e al rispetto della parità di genere anche nelle retribuzioni.

Un percorso che dovrebbe portare anche ad "una riduzione del debito", che sarà probabilmente possibile grazie anche al crescente interesse che stanno dimostrando i mercati internazionali nei confronti del mercato finanziario italiano.

"Promuoveremo i diritti della persona e dei cittadini anche quelli di prima generazione" ha infine concluso Conte, annunciando anche come uno tra i primi atti del suo governo la richiesta di portare avanti la riforma "per la riduzione del numero dei parlamentari" nel rispetto del pluralismo politico e territoriale. Questo dovrà essere accompagnato dalla riforma del sistema elettorale. Oltre a ciò si lavorerà per riformare la giustizia, ma anche le autonomie regionali.

"In Europa l'Italia sarà protagonista di una fase di rilancio dell'Unione" ha detto Conte, migliorando le politiche e la governance della UE. Il governo si impegnerà per una riforma dell'unione economica e finanziaria e il suo governo intende difendere l'interesse nazionale senza sterili posizioni isolazionistiche e "indebite influenze esterne".

"Rigore e responsabilità" caratterizzeranno l'approccio strutturale sulla questione migratoria, perseguendo l'immigrazione clandestina, ma impegnandosi ad affrontare efficacemente i temi dell'integrazione e dei rimpatri, e per fare ciò si rivedrà il decreto legge in materia di sicurezza in base alle osservazioni fatte dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e si cercherà una maggiore collaborazione con l'UE, che dovrà essere sempre più solidale.

Alla fine Conte ha chiesto di sostenere il Governo, "nell'interesse dei cittadini" e che "che il confronto sui temi si svolga sempre in sedi istituzionali, senza lasciarsi distrarre da ragioni altre" senza "espressioni ingiuriose".

Un invito accolto all'urlo di "elezioni" da parte del centro destra, che stava facendo prove di opposizione dentro e fuori l'aula, dove in contemporanea si teneva una manifestazione di protesta.

Barbara Costamagna

Foto: MMC RTV SLO/Palazzo Chigi
Foto: MMC RTV SLO/Palazzo Chigi