Foto: MMC RTV SLO
Foto: MMC RTV SLO

Una ventina di militari ucraini si starebbero addestrando all'uso dei sistemi di difesa missilistica che l'Italia vuole mandare in Ucraina, i Samp-T. La notizia è stata riportata nei giorni scorsi dal Fatto Quotidiano e ha innescato diverse reazioni, a partire da associazioni sul territorio fino ad arrivare a partiti politici di opposizione, come Movimento Cinque Stelle e Sinistra Italiana, e anche di governo, come Forza Italia e Lega. Il Ministero della Difesa non ha confermato la vicenda e il governo è sempre stato molto cauto sulla comunicazione riguardo il coinvolgimento italiano in Ucraina. Ma secondo alcuni fonti militari, riportate dall'Ansa, l'addestramento si sarebbe già concluso, fra la caserma Santa Barbara di Sabaudia, in provincia di Latina, e la Sardegna. L'addestramento di Sabaudia avrebbe riguardato l'uso di un sistema missilistico difensivo terra-aria, che Italia e Francia forniranno all'esercito ucraino nei prossimi mesi e che verrà utilizzato per abbattere i missili nemici durante i bombardamenti. Gli addestramenti di soldati ucrainisono in corso o programmati in molti altri stati dell'Unione, fra cui Germania e Spagna, oltre che nel Regno Unito e negli Stati Uniti.
A livello militare, i sistemi Samp-T sono il principale contributo italiano ai combattimenti in Ucraina e sono attrezzature complesse, per cui è necessario un addestramento specifico.
Tuttavia la polemica politica ha riacceso il dibattito con toni non del tutto sereni su sulla proposta di diversi partiti di cercare un approccio diplomatico alla risoluzione della guerra in Ucraina, criticando invece l'invio di armi e attrezzature militari. Sulla questione è intervenuto anche Maurizio Gasparri, di Forza Italia, partito che fa parte della coalizione di governo ma il cui leader, Silvio Berlusconi, ha più volte criticato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Gasparri ha detto che sarebbe meglio concentrarsi di più sul dialogo che non sulla fornitura di armi, posizione condivisa anche dalla Lega, simbolicamente assente in Aula nei giorni scorsi quando la premier Giorgia Meloni riferiva sull'argomento ai parlamentari. E anche di questi temi si discuterà al consiglio europeo in corso in questi giorni a Bruxelles.