Foto: Reuters
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Il Consiglio dei ministri italiano, convocato simbolicamente nel giorno della Festa del Lavoro, ha approvato il decreto lavoro. Il provvedimento mira ad aumentare il taglio sul cuneo fiscale per incrementare così gli stipendi netti.

Il Consiglio ha anche dato l'ok alla continuazione delle missioni internazionali, con l'avvio di altre e nuove entro l'anno. Al termine non c'è stata conferenza stampa ma la premier Meloni ha poi diffuso un video sui canali social, in cui spiega: "Nel giorno della festa dei lavoratori il governo sceglie di lavorare per dare risposte a quei lavoratori e a coloro che legittimamente aspirano a migliorare la loro condizione".

"Il taglio del cuneo porterà fino a 100 euro in busta paga in un momento come questo in cui c'è l'inflazione che galoppa. Io non riesco a capire chi riesce a polemizzare perfino su questa scelta". La presidente del Consiglio ha poi aggiunto: "Noi abbiamo liberato un tesoretto di 4 miliardi grazie al coraggio di alcuni provvedimenti che avevamo portato avanti, penso ad esempio al Superbonus, alla questione delle accise, e oggi destiniamo l'intero ammontare di quel tesoretto al più importante taglio delle tasse sul lavoro degli ultimi decenni. Tagliamo il cuneo contributivo di 4 punti percentuali, e questo taglio si somma a quello che avevamo già fatto nella precedente legge di bilancio, così oggi e fino alla fine dell'anno, noi abbiamo un taglio del cuneo contributivo di 6 punti percentuali per chi ha redditi fino a 35mila euro, e addirittura di 7 punti percentuali per i redditi più bassi fino a 25mila euro".

Per quel che riguarda il reddito di cittadinanza, Meloni spiega: "Come avevamo promesso, distinguiamo chi può lavorare da chi non può farlo. Confermiamo e anzi miglioriamo il sostegno per chi non può lavorare, cioè per le famiglie in difficoltà che hanno al loro interno un minore, un anziano o un disabile ma chi può lavorare viene inserito in un percorso di formazione al lavoro con un rimborso spese nel periodo in cui si forma e con incentivi importanti per chi lo dovesse assumere".

Il Partito democratico ed il Movimento 5 Stelle criticano le misure del governo, definendole "di propaganda e che aumentano la precarietà". La segretaria dem Elly Schlein rilancia sul "salario minimo" sottolineando che in Italia "il lavoro è troppo povero e troppo pirata". Duro anche il leader M5s Giuseppe Conte, che annuncia una manifestazione a giugno "contro il governo, contro lo smantellamento del reddito e contro il decreto precariato". Polemico poi Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, che osserva: "È chiaro che in questo primo maggio non si possa fare festa, ma prepararsi alla lotta".

Davide Fifaco