Trieste si prepara a dare l’ultimo addio a Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, i due agenti uccisi lo scorso 4 ottobre nel corso di una sparatoria all’interno della Questura di Trieste. Nel pomeriggio alle 17.00 sarà aperta la camera ardente allestita nell'atrio della Questura, dove peraltro dal giorno della sparatoria migliaia di cittadini hanno continuato a lasciare fiori e messaggi.
Oggi è stata anche annunciata la possibile visita del Premier Giuseppe Conte, impossibilitato a partecipare al funerale solenne di domani.
Domani mattina fra le 10 e le 10 30, partirà il Corteo funebre dalla Questura per raggiungere la chiesa di Sant’Antonio Nuovo, dove il Vescovo di Trieste, Giampaolo Crepaldi, celebrerà la cerimonia solenne.
Annunciata la presenza fra gli altri del presidente della Camera Roberto Fico, della ministra dell’interno Luciana Lamorgese e del Capo della Polizia Franco Gabrielli. Il percorso, di alcune centinaia di metri dalla Questura alla Chiesa, sarà chiuso al traffico.
Continuano intanto le indagini per stabilire la dinamica esatta della sparatoria: in attesa dei risultati delle autopsie disposte sui corpi degli agenti, gli inquirenti hanno anche ordinato una perizia balistica per ricostruire traiettorie e numero di colpi esplosi da Alejandro Augusto Meran, giovane dominicano accompagnato in questura per il furto di uno scooter, che, dopo aver sottratto le armi ai due agenti, ha sparato 18 colpi all’interno del Palazzo, uccidendo i due poliziotti e ferendone un terzo prima di venir bloccato.
L’uomo si trova ancora in isolamento in carcere, e sarà disposta una perizia psichiatrica per valutarne le condizioni di salute mentale.
Nella seduta del consiglio comunale di ieri sera intanto è stata approvata all’unanimità una mozione che chiede la cittadinanza onoraria per gli agenti Pierluigi Rotta e Matteo Demenego accanto all’intitolazione del piazzale antistante il nuovo Centro Congressi nel porto vecchio o di “un’altra area significativa della città”.

Alessandro Martegani

Foto: Radio Capodistria/Alessandro Martegani
Foto: Radio Capodistria/Alessandro Martegani