Foto: EPA
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Il premier Draghi ha confermato quanto deciso in cabina di regia: si anticipa al 26 di questo mese l’introduzione della zona gialla, “ma con un cambiamento rispetto al passato, nel senso che si dà precedenza all'attività all'aperto, anche la ristorazione a pranzo a cena e alle scuole tutte, che riaprono completamente in presenza nelle zone gialla e arancione mentre in rosso vi sono modalità che suddividono in parte in presenza e in parte a distanza".

Tutto ciò è reso possibile anche dall’andamento positivo della campagna di vaccinazione, senza la quale non sarebbe stato possibile prendere decisione sulle riaperture.

Ora diventa ancora più importante il rispetto delle regole: i comportamenti come l’uso della mascherina ed il distanziamento, devono essere osservati scrupolosamente, ha spiegato Draghi, richiamando anche un maggiore coinvolgimento delle istituzioni e forze dell’ordine, in modo da trasformare il rischio in opportunità.

Per quanto riguarda gli spostamenti, saranno consentiti tra regioni gialle e con un pass tra le regioni di colori diversi.

Quello che tutti si chiedono, in particolare i commercianti, è però se le riaperture saranno definitive. Draghi risponde: “se i comportamenti sono osservati e sulla campagna vaccinale non ho dubbi che sarà sempre meglio la possibilità che si torni indietro è molto bassa e in autunno la vaccinazione sarà molto diffusa". Il premier ha poi aggiunto: "Queste aperture sono una risposta al disagio di categorie e giovani e portano maggiore serenità nel Paese, pongono le basi per la ripartenza dell'economia. Mi aspetto che avremo un rimbalzo molto forte nei prossimi mesi e poi dovremo attestarci su un sentiero di crescita. Il rimbalzo è certo, non è sicuro esattamente quanto forte sarà. Ma dobbiamo lavorare sulla sfida di assicurare che dopo la ripresa dei prossimi mesi continueremo a crescere e tenere alto il livello dell'occupazione, dopo tantissimi anni in cui purtroppo la situazione è stata diversa". Sulle critiche a Speranza, ancora una volta il presidente del Consiglio ha ribadito la stima al ministro della Salute ed ha parlato di critiche né fondate né giustificate.

Davide Fifaco