Foto: EPA
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La strada da intraprendere richiesta da Draghi all'Europa è quella di penalizzare chi non rispetta le consegne dei vaccini. Il messaggio chiaro va all'Astrazeneca e contro tutte le voci che parlano di svariati milioni di dosi in possesso di intermediari pronti a rifornire i migliori offerenti. Lo stesso capo dell'azienda farmaceutica, Pascal Soriot, incalzato dall'Unione europea ha confermato la distribuzione di solo 40 milioni di vaccini entro marzo, una sforbiciata del 60% che è stata decisamente criticata dai leader dei paesi dell'Unione.

Inoltre, c'è stata l'apertura di Angela Merkel per trovare un primo accordo per il via libera ai passaporti vaccinali, ovvero quelle certificazioni che consentiranno a chi ha ricevuto le dosi di spostarsi e viaggiare.
L'obiettivo, come ribadito dalla presidente dell'Esecutivo comunitario Ursula Von der Leyen, resta quello di immunizzare il 70% della popolazione adulta, ovvero 255 milioni di persone entro fine estate. Un target che ora, viste le mancate consegne, sembra veramente difficile da raggiugere ma ci si aspettano importanti passi in avanti con le nuove produzioni di BioNtech in Austria e Germania. In particolare, la fabbrica di Marburg potrebbe arrivare alla produzione di un miliardo di dosi per luglio, ha annunciato la Von der Leyen.

Intanto in Italia si attende il nuovo Dpcm, quello che scatterà il 6 marzo e dovrebbe essere valido per un mese imponendo così divieti e restrizioni anche per Pasqua e Pasquetta. Le nuove limitazioni dovrebbero prevedere il divieto di spostamento tra le Regioni mentre si potranno visitare abitazioni private in ambito regionale una volta al girono. Sarà consentito recarsi nelle seconde case anche nelle zone rosse ma solo per i nuclei famigliari. Negozi chiusi solo in zona rossa, mentre i centri commerciali continueranno a rispettare l'obbligo di chiusura nel fine settimana. Ancora chiuse piscine, palestre, cinema, teatri mentre si sta lavorando per cercare di tenere aperti musei ed aree archeologiche anche al sabato ed alla domenica. Ancora niente cene ai ristoranti. Per quel che riguarda la scuola, nelle zone arancioni prevista la didattica in presenza tra il 50 e il 75% per le superiori, per i più piccoli fino alle medie lezioni in presenza. Dad nelle zone rosse.

Davide Fifaco