Foto: Reuters
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Giorgio Napolitano è stato una delle figure politiche più importanti della recente storia italiana, tanto da ricoprire moltissimi incarichi istituzionali. Da funzionario del Partito Comunista Italiano, venne eletto deputato nel 1953, in seguito, tra gli anni ottanta e novanta del secolo scorso, ricoprì il ruolo di europarlamentare in due legislature, Presidente della Camera, ministro nel Governo Prodi, mentre negli anni successivi al 2000 Senatore a vita e 11º Presidente della Repubblica Italiana dal 15 maggio 2006 al 14 gennaio 2015, il primo della storia italiana a essere stato eletto per un secondo mandato.

Non sono mancate le controversie in cui rimase coinvolto Napolitano nell'arco della sua lunga carriera politica; in particolare fu accusato di essere troppo accondiscendente nei confronti di Silvio Berlusconi, nei periodi in cui quest'ultimo ha ricoperto la carica di presidente del Consiglio. Il caso più noto è quello legato alla firma per l'approvazione della promulgazione del lodo Alfano.

Fu inoltre al centro di una polemica in seguito ad alcune dichiarazioni in occasione del Giorno del Ricordo del 2007 quando parlando delle drammatiche vicende delle Foibe e dell'Esodo disse: "Vi fu dunque un moto di odio e di furia sanguinaria e un disegno annessionistico slavo, che prevalse innanzitutto nel Trattato di pace del 1947, e che assunse i sinistri contorni di una 'pulizia etnica'".

Parole a cui rispose il presidente della Croazia dell'epoca, Stipe Mesić, il quale in una nota ufficiale si disse «costernato» aggiungendo: "Queste affermazioni nelle quali uno non può non vedere elementi di aperto razzismo, revisionismo storico e revanscismo politico, sono difficili da mettere accanto al dichiarato desiderio per la promozione di relazioni bilaterali. Sono spiacevolmente sorpreso dal contenuto e dal tono delle ultime affermazioni da parte della leadership dello Stato italiano sia sul passato sia sulle attuali relazioni fra Italia e Croazia".

In seguito, i due governi chiarirono le proprie posizioni e si ritornò presto a rapporti amichevoli tra le due nazioni, coronati da uno dei più importanti eventi accaduti a Trieste negli ultimi anni, spesso citato dallo stesso sindaco giuliano, Roberto Dipiazza: il "concerto dell'Amicizia", noto anche come "dei tre presidenti", tenutosi nel 2010 con la presenza dei presidenti di Italia, Slovenia e Croazia e diretto dal Maestro Riccardo Muti. Giorgio Napolitano, Danilo Türk e Ivo Josipović si strinsero la mano nella Prefettura di Trieste per mettere simbolicamente fine alle divisioni passate e celebrare un futuro di cooperazione.

Davide Fifaco