Sergio Marchionne Foto: MMC RTV SLO/EPA
Sergio Marchionne Foto: MMC RTV SLO/EPA

E' deceduto a 66 anni Sergio Marchionne. Aveva guidato il gruppo FCA per 14 anni, rendendolo il settimo costruttore mondiale. Riconosciuto come colui che ha salvato la Fiat, ha portato l'azienda all'azzeramento del debito, peraltro annunciato proprio oggi.

Nato a Chieti, il 17 giugno del 1952, figlio di un maresciallo dei carabinieri, Sergio Marchionne era conosciuto a livello internazionale per aver guidato il profondo rinnovamento della FIAT. Il manager è morto a Zurigo, nella clinica dove era ricoverato da fine giugno. Accanto a lui la compagna ed i figli. Dieci giorni fa le sue condizioni di salute si sono aggravate a causa di quelle che i medici hanno definito "complicanze postoperatorie". La situazione sarebbe poi precipitata all'inizio di questa settimana fino ad arrivare ad un arresto cardiaco che lo ha portato al decesso naturale. Secondo fonti vicine alla famiglia, l'operazione alla spalla non era stata disposta a causa di un tumore.

Gli studi in Canada, 3 lauree, in filosofia, economia e giurisprudenza ed il master in Business Administration; domicilio in Svizzera, Marchionne ha vissuto gli ultimi anni tra Torino e Detroit, guidando la 'rivoluzione' che ha portato in Borsa Cnh Industrial e Ferrari.
E' stato un manager al centro anche delle relazioni politiche mondiali, da Obama a Trump, che in Italia ha respinto l'invito di Silvio Berlusconi a candidarsi con il centrodestra ed ha avuto una lunga luna di miele con l'ex premier Matteo Renzi dal quale ha poi preso le distanze.
Figura originale e controversa, non ha mai seguito il rigore del "dress code" neppure agli appuntamenti ufficiali, come la visita della Merkel a Maranello. Riconoscibile per il suo pullover nero a girocollo, comprato in serie su internet, non amava la vita mondana alla quale preferiva la lettura di un libro o l'ascolto di musica jazz e lirica ma anche di cantautori come De Andrè.

All'annuncio della sua scomparsa gli operai dello stabilimento Fca di Pomigliano d'Arco e del reparto logistico di Nola, si sono fermati per dieci minuti in segno di ''vicinanza e raccoglimento'' per la morte dell'ex amministratore delegato. Gli stessi operai che spesso hanno contestato duramente alcune scelte del manager, considerate antisindacali.