Paolo Gentiloni
Paolo Gentiloni

Mancano ormai poche ore al via libera da parte di Bruxelles del piano di ripresa e resilienza italiano.
Dopo un percorso durato mesi, e seguito prima dal governo Conte poi dall’esecutivo Draghi, la procedura per l'approvazione del Recovery plan italiano, secondo fonti dell’Unione Europea, è partita ufficialmente con l’avvio da parte della Commissione della cosiddetta “procedura scritta”, cioè senza la necessità di una riunione del collegio dei commissari ma solo con il via libera da parte degli uffici in forma scritta.
Non sarebbero previste modifiche al testo, che quindi dovrebbe essere approvato definitivamente entro 24 ore.
Si tratta di un piano che complessivamente vale 191 miliardi, divisi in sei missioni d’intervento, ma il piano prevede anche un ambizioso programma di riforme, per facilitarne l’attuazione e contribuire alla modernizzazione del Paese e all’attrazione degli investimenti: fra le altre cose una riforma della pubblica amministrazione, semplificazioni della concessione di permessi e autorizzazioni, tutela della concorrenza, servizi pubblici. Il tutto dovrebbe portare l’Italia guadagnare almeno tre punti e mezzo di pil entro il 2026.
La prima tranche di finanziamenti dovrebbe arrivare già prima di agosto: 25 miliardi previsti dal comparto Next Generation Eu per l’Italia.
Il tutto però comporterà un rigoroso rispetto delle scadenze e un’attuazione precisa dell’agenda anche per tenere sotto controllo il debito, come ha sottolineato anche lo stesso commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni: “Mantenere gli impegni” da parte dell'Italia sul Pnrr, ha detto “sarà fondamentale, ma anche difficile”, ma “ci sono condizioni favorevoli – ha aggiunto - con un’ampia maggioranza parlamentare guidata dall'uomo giusto al momento giusto, e cioè Mario Draghi”.

Alessandro Martegani