Ursula Von der Leyen e Giorgia Meloni a palazzo Chigi
Ursula Von der Leyen e Giorgia Meloni a palazzo Chigi

“Un’ottima occasione per uno scambio di vedute in preparazione del Consiglio Europeo straordinario del 9 e 10 febbraio”: così una nota di Palazzo Chigi ha definito l’incontro fra Ursula von del Leyen e la premier Giorgia Meloni, che ha accolto la Presidente della commissione europea nella sede del governo italiano.
Meloni e von der Leyen si erano già incontrate in occasione dell’ultimo vertice europeo, e il colloquio di Palazzo Chigi, durato poco più di un’ora, è stato incentrato sull’applicazione del Pnrr, in una fase cruciale in Italia, ma anche sulle politiche migratorie.

In una nota la Presidenza del Consiglio ha fatto sapere che la Premier e la presidente Ue hanno avuto uno scambio di vedute “in preparazione del Consiglio Europeo straordinario di febbraio dedicato in particolare all’economia e alla migrazione”. “In tema di ripresa economica – ha aggiunto Palazzo Chigi - è stato inoltre riaffermato l’impegno del Governo italiano sul PNRR”, e “nel corso dell'incontro è stata anche condivisa la condanna per gli atti violenti in Brasile e la solidarietà alle istituzioni democratiche del Paese, ed espressa soddisfazione per l’imminente firma della Dichiarazione congiunta UE-NATO”

L’incontro sarebbe stato cordiale, come ha confermato anche la Presidente della Commissione europea in un tweet: “Abbiamo discusso – ha scritto - su come continuare a sostenere l'Ucraina; garantire energia sicura e conveniente; promuovere la competitività dell'industria dell'Ue; fare progressi sul Patto per le migrazioni” e “dell'esecuzione del Pnrr italiano”.
I toni dei primi giorni del governo Meloni, con il braccio di ferro con la Francia sui migranti, sembrano dunque per ora archiviati, recentemente Roma ha portato a casa il successo del tetto al prezzo del gas, ma rimangono dei punti critici come quello del Mes, il fondo salvastati che l’Italia, unico paese in Europa, non ha ancora sottoscritto chiedendo profonde, ma anche al momento improbabili, modifiche al trattato.

Alessandro Martegani